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Il cinema d’arte oltre il carcere. Michelangelo commuove le detenute di Rebibbia

Grazie alla collaborazione tra VaticanNews e SKY, il progetto “Liberi nell’arte” porta il messaggio di speranza di Papa Francesco alle detenute del carcere romano. La pellicola su Buonarroti commuove le ospiti e regala un pomeriggio di forti emozioni.

Davide Dionisi – Città del Vaticano

La prima volta di un prima assoluta. A Rebibbia le ospiti hanno a lungo applaudito, commuovendosi in più occasioni, le tappe più significative del percorso artistico e umano di Michelangelo, portato magistralmente sul grande schermo da Sky.

In tante hanno scelto di far parte di un pubblico privilegiato che ha avuto l’opportunità di vivere esperienze uniche, come quella di vedere da vicino la Pietà, la Madonna della Scala, il Tondo di Doni, la Volta della Cappella Sistina e persino lo spettacolo Giudizio Universale in fase di progettazione. Per citarne alcune.

Sullo sfondo il significato del Sinodo dei giovani, in corso i questi giorni, e il messaggio di speranza che Papa Francesco rivolge costantemente a chi è in carcere: “Ogni pena deve essere aperta all’orizzonte della speranza”.

Una scommessa vinta dal Dicastero per la Comunicazione e da Sky che, aderendo al progetto “Liberi nell’arte”, ha voluto dare una risposta convinta ad un appello che anche durante l’incontro di ieri è stato lanciato più volte: “Conosceteci per quello che siamo e non per i reati che abbiamo commesso”.

Il Messaggio del Ministro della Giustizia

Grande soddisfazione è stata espressa da Maria Carla Covelli, direttrice dell’Istituto romano, che ha letto il messaggio del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, inviato per l’occasione.

“Accanto al pur necessario momento della sanzione deve sempre trovare posto la dimensione della rieducazione”, scrive il guardasigilli, “In questo senso declinare la funzione ri-costitutiva dei detenuti in maniera innovativa sfruttando le risorse espressive e artistiche di cui sono portatrici la musica, il teatro, il cinema, la proiezione, come in questo caso, di documentari che raccontano le gesta di grandi artisti e uomini di cultura come Michelangelo e Caravaggio (nel carcere di Paliano il prossimo 25 ottobre ndr), consente di risvegliare la coscienza critica di chi è costretto in carcere, facendogli riassaporare il sapore della bellezza, stimolandolo a impegnarsi in un percorso di vita nesto e produttivo”

Enrico Lo Verso

Cosetta Lagani: “Favorire il reinserimento attraverso l’arte” 

Dello stesso avviso La direttrice Cinema d’Arte SKY: “Attraverso la realizzazione dei film d’arte intendiamo dare il nostro contributo alla divulgazione della cultura e dei suoi valori attraverso la bellezza: da questo presupposto sono nati film come quelli dedicati a Michelangelo e Caravaggio, scelti per le proiezioni negli istituti di reclusione, proprio perché molto affini al messaggio cardine di questo progetto volto a favorire la cultura del reinserimento attraverso l’arte”.

Don Grimaldi: “In carcere c’è bisogno di tenerezza”

Sulla forza del messaggio del film, ha insistito don Raffaele Grimaldi, Ispettore generale dei cappellani penitenziari: “La pietra che Michelangelo scolpiva per darle forma, doveva essere accarezzata, non trattata con violenza. Anche in questo ambiente di sofferenza e di solitudine”, ha aggiunto don Grimaldi “per aiutare le persone ad uscire dalle loro fragilità, cambiando strada, c’è bisogno di maggior ascolto, di una carezza e soprattutto di tenerezza”.

 

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Presentazione di "Michelangelo-Infinito" a Rebibbia
19 ottobre 2018, 15:56