Nicaragua: una canzone per ringraziare il ruolo della Chiesa

Composta dal cantautore Carlos Mejía Godoy la canzone prega per il Papa e per i vescovi del Paese che continuano a difendere la popolazione dalle violazioni dei diritti dell’uomo del governo. Proteste di Managua contro l’Organizzazione degli Stati Americani

Patricia Ynestroza - Città del Vaticano

Il Nicaragua ha fortemente criticato il Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (Osa), Luis Almagro, chiedendone le dimissioni per aver formulato dichiarazioni, riguardanti la situazione dei diritti umani in Venezuela e Nicaragua, che costituiscono una "grave minaccia alla pace e alla sicurezza internazionali, e una gravissima violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale".

Tour dell’Associazione per i diritti umani per denunciare le violazione del governo

Dal canto suo l'Associazione non governativa nicaraguense per i diritti umani (Anpdh) ha annunciato che ha organizzato per un tour internazionale per denunciare le violazioni che si verificano in Nicaragua a persone che protestano contro il Presidente Daniel Ortega. Il tour, che inizierà con un incontro tra il segretario esecutivo dell'Associazione Álvaro Leivaro Leiva - fuggito in Costa Rica a causa di minacce per la sua vita - e l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet a Ginevra, si allargherà poi "ai Paesi fortemente impegnati per i diritti umani".

Una canzone per ringraziare e pregare per la Chiesa nicaraguense

Intanto il cantautore Carlos Mejía Godoy ha composto la canzone "oremos", dedicata a vescovi, sacerdoti e religiosi perché sono in prima linea giorno per giorno, in difesa dei giovani che rappresentano il popolo nicaraguense, nel chiedere il rispetto dei diritti umani nel Paese. La canzone è stata pubblicata il 10 luglio, il giorno dopo l'aggressione dei gruppi filogovernativi contro vescovi e sacerdoti a Diriamba. “Voglio dire loro - ha detto il cantautore - di contare sulla popolazione. Ho scritto questa canzone in 20 giorni, "perché non è stato facile sintetizzare in due strofe e in un ritornello eseguito dal coro, tutto ciò che si prova per questi vescovi quando chiedo di pregare per loro e per Papa Francesco".  Il cantautore ricorda la sua adolescenza quando ha studiato in seminario e ricorda quella gioia infinita che si prova quando si parla con Cristo e gli dici, Gesù Cristo credo di avere una vocazione nel servirti. “Voglio offrire questo modesto omaggio a vescovi e sacerdoti – ha affermato Carlos Mejía Godoy - per il loro coraggio e la loro dignità.
 

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19 settembre 2018, 14:33