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Un bambino cammina sui detriti causati dal tifone Mangkhut Un bambino cammina sui detriti causati dal tifone Mangkhut 

Filippine: bambini senza scuola per le devastazioni del tifone Mangkhut

Più di un milione di studenti rischia di finire definitivamente fuori dal sistema scolastico. Save the Children lancia un allarme: “E’ fondamentale che le organizzazioni umanitarie e i dipartimenti governativi includano l’istruzione tra le massime priorità nella risposta umanitaria”. Intervista a Michele Prosperi, portavoce di Save the Children

Claudia Valenti – Città del Vaticano

Il tifone Mangkhut si è abbattuto sulle Filippine sabato e, dopo averne devastato le regioni settentrionali, ha colpito Hong Kong e la provincia cinese di Guandong. Il governo delle Filippine aveva condotto evacuazioni su vasta scala prima che la tempesta toccasse terra, il che ha evitato ulteriori vittime: finora si contano 66 morti e decine di dispersi.

I danni alle infrastrutture

La tempesta ha causato gravi danni a case, scuole e infrastrutture indispensabili: secondo il dipartimento di educazione, oltre 4.300 scuole non sono accessibili oppure vengono utilizzate come centri di evacuazione. “Siamo davvero preoccupati per l’impatto a lungo termine del tifone sui bambini, in particolare per coloro che non potranno più tornare a scuola”, ha dichiarato Jerome Balinton di Save the Children dalla città di Tuguegarao, nel nord di Luzon. “Tantissimi bambini non potranno andare a scuola e questo è un rischio – ha detto a Vatican News Michele Prosperi, portavoce di Save the Children – perché purtroppo più a lungo un bambino non va a scuola, più probabile è che non torni a frequentarla”.

L’importanza della scuola

Per questo, oltre a fornire cibo e assistenza medica, è importante riportare i bambini in classe il più rapidamente possibile. La scuola è fondamentale come luogo di apprendimento e di educazione alla vita; ma diventa indispensabile soprattutto durante le calamità, perché fornisce ai bambini un senso di normalità è comfort. “In questi contesti – continua Michele Prosperi – il fatto di essere in un ambiente sicuro e protetto, dove fare delle attività che sono le stesse che si facevano prima della calamità, permette ai bambini di recuperare un senso di normalità e di elaborare il trauma di quello che è successo”. 

Il contributo di Save the Children

Save the Children è un’organizzazione internazionale, che da molti anni lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro. Nelle Filippine sta già aiutando 800 famiglie fra le più colpite dal tifone, attraverso la distribuzione di kit per l’igiene personale, compresse per la purificazione dell’acqua, pentole e padelle per la cottura e teli di plastica per i rifugi temporanei. L’Organizzazione si occuperà anche di sostenere un ritorno tempestivo dei bambini a scuola.

Ascolta l'intervista a Prosperi

 

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18 settembre 2018, 14:26