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Anno rossiniano: ultimi spettacoli al Festival di Pesaro

Con un Festival Giovane e la Petite Messe Solennelle si avvia a conclusione il Rossini Opera Festival a Pesaro

Luca Pellegrini - Pesaro

Dopo le prime tre opere andate in scena in questi giorni, il Rossini Opera Festival prosegue con un Festival Giovane, con i concerti di canto, un Cabaret Rossini affidato a Massimo Ranieri e la Petite Messe Solennelle per soli, coro, organo e orchestra- Edizione critica della Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Davide Daolmi - che il 23 agosto chiude questa speciale edizione preparata per l’Anno rossiniano. 

Gran festa e qualche dissenso hanno accolto le tre diverse eroine rossiniane che si sono succedute nelle tre nuove produzioni del Rossini Opera Festival di quest'anno: l’altera e sofferente Zoraide, protagonista di uno spettacolo mediocre, la sbarazzina e spericolata Adina, al centro di una effervescente regia di Rosetta Cucchi, infine la più nota di tutte, la spigliata e civettuola Rosina, grande protagonista del Barbiere di Siviglia, che ben rappresenta l’universo del compositore pesarese creando una alchimia del tutto speciale tra libretto e musica.

La nuova produzione del capolavoro al Festival era forse il titolo più atteso, affidato alle mani sicure di Pier Luigi Pizzi, che a ottantotto anni ha pulito l’opera da tutte le deprecabili incrostazioni che l’hanno appesantita nei secoli chiedendo una recitazione controllatissima, diventando così commedia piena di pathos e di sottile umorismo, affidando ai diversi personaggi anche la rappresentazione delle debolezze umane, fin quando almeno trionfa la virtù e Rosina convola a nozze con l’aitante Conte d’Almaviva.

La comunità dei rossiniani, giunti da ogni parte del mondo, ha assai gradito lo spettacolo, già pregustando la Semiramide con la quale si inaugurerà il Festival 2019.
 

 

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14 agosto 2018, 15:37