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Una passeggiata tra gli oliveti di Spoleto Una passeggiata tra gli oliveti di Spoleto 

La fascia di ulivi tra Assisi e Spoleto fra i patrimoni FAO

In Umbria, la “Fascia olivata Assisi – Spoleto” è stata inserita dalla Fao nella lista dei Globally Important Agricultural Heritage Systems, cioè il Sistema di Patrimonio Agricolo Globale.

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Un oceano verde che si estende per circa 40 Km, cioè oltre 9212 ettari ed è composto da un milione e 200mila piante di ulivi coltivati tra i territori di Spoleto, Campello sul Clitunno, Foligno, Trevi, Spello e Assisi. È la “Fascia olivata Assisi – Spoleto” un tesoro naturalistico e agricolo, che mostra quella parte verde dell'Umbria che con i suoi borghi storici la rende una regione unica nel suo genere. E proprio per la sua particolarità, questo paesaggio collinare, per primo in Italia, è entrato a far parte nella lista dei Giahs, il Sistema di Patrimonio Agricolo Globale, promosso dal 2002 dalla Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione. Si tratta cioè, di un importante riconoscimento che nasce con lo scopo di selezionare a livello planetario i paesaggi che si distinguano per la ricchezza della loro biodiversità e per essere caratterizzati da un virtuoso rapporto tra comunità umana e ambiente circostante, e che in tutto il mondo è stato assegnato solo a 50 luoghi in 20 Paesi. In Europa sono solo quattro i posti ad essere stati riconosciuti meritevoli di riceverlo: due sono in Spagna, uno in Portogallo e ora la ‘Fascia olivata’ umbra per l’Italia.

Un riconoscimento frutto di un lavoro di rete

“Questo riconoscimento -  spiega Mauro Agostini, direttore generale di Sviluppumbria, Agenzia della Regione Umbria per la competitività e la crescita economica regionale - è il frutto di una sinergia virtuosa tra pubblico e privato. Il risultato non sarebbe stato possibile senza lo sforzo di dialogo e la collaborazione tra i sei Comuni coinvolti, le realtà produttive di cui l’Umbria è ricca. È la dimostrazione che quando tutti remano in una stessa direzione e con obiettivi condivisi, tutto è possibile”. I benefici che si attendono da questo riconoscimento sono molteplici.  “Sicuramente c’è l’incremento del valore economico dell’olio di oliva prodotto lungo la Fascia, - continua Mauro Agostini - la valorizzazione sociale, culturale, economica e turistica del territorio, la tutela della biodiversità dell’olivo e la conservazione e il ripristino del paesaggio a rischio vulnerabilità”. Questa decisione della FAO è anche un premio per le tante generazioni di agricoltori che, nei secoli, hanno impostato la produzione utilizzando unicamente le risorse naturali di questi luoghi adattando le loro pratiche di gestione alle esigenze e peculiarità del territorio.

Da un clima continentale nasce l’olivo Moraiolo

“È proprio il clima a rappresentare uno dei fattori peculiari che rendono unica e straordinaria la Fascia olivata Assisi-Spoleto, serbatoio di grande biodiversità - sottolinea Leonardo Laureti, dottore agronomo e produttore olivicolo, che ha collaborato al dossier per la candidatura FAO – perché a differenza delle regioni in cui tipicamente viene coltivato l'olivo, che sono bagnate dal mare, la nostra ha con un clima continentale. Si verificano così forti escursioni termiche, con inverni molto rigidi, mentre le estati possono essere estremamente calde. Statisticamente ogni certo numero di anni, sopraggiunge una gelata che può provocare ingenti danni alle piante. Questi fattori, che possono apparire come delle “sventure”, sono in realtà la chiave del successo perché assicurano al prodotto finale un’eccellenza assoluta di qualità”.  

E nel corso dei decenni si è caratterizzata una varietà di olivo tipica di questo territorio: il Moraiolo. “Questa pianta – continua Laurenti - si è adattata a queste particolari condizioni pedoclimatiche producendo un olio ricco in polifenoli con un carattere olfattivo erbaceo e spiccate note amare e piccanti, apprezzato in tutto il mondo.”

Il sogno ambizioso di candidatura all’UNESCO

Ma l'annuncio della FAO potrebbe non essere l'unico riconoscimento mondiale per l'importanza della tutela della fascia olivata Assisi-Spoleto. Anzi, il suo inserimento nella lista dei GIAHS potrebbe dare impulso a un altro obiettivo. Ancora più ambizioso: l'inserimento nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO.  “E’un sogno –spiega Bernardino Sperandio sindaco di Trevi e coordinatore del progetto -  ma in questo caso occorre attendere la fine di una complessa procedura di candidatura all’UNESCO per la quale si rendono necessari approfonditi studi ed analisi in tema di patrimonio ambientale e paesaggistico. A quel punto, i nostri olivi potrebbero diventare un sito di eccezionale valore universale”.

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28 luglio 2018, 16:31