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Migranti. Scalabriniani: c’è chi mira a creare un nemico etnico

Vertice oggi a palazzo Chigi tra il premier italiano Conte e il ministro degli interni Salvini in vista del vertice di Innsbruck. Al centro dell'incontro l'immigrazione. La nostra intervista allo scalabriniano, padre Aldo Skoda

Alessandro Guarasci - Città del Vaticano

Impostare con gli altri Paesi Ue il principio di condivisione dei flussi migratori con soluzioni operative condivise. E' quanto sarebbe emerso, secondo fonti di governo, in occasione dell'incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini.
Più tardi, Salvini incontrerà Il ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer a Innsbruck prima dell'inizio della riunione dei ministri degli Interni dei paesi Ue dedicato ai migranti per sondarlo ai fini della definizione di un accordo bilaterale fra Italia e Germania per il rientro dei  richiedenti asilo che cercano di passare in Germania.

Meno arrivi, ma in Libia i migranti subiscono torture

Salvini ha detto che “con Conte c'e' una linea comune: rafforzare la sicurezza dei cittadini cittadini italiani ponendo al centro del dibattito europeo il fatto che non possiamo essere lasciati soli". E poi ha rivendicato un risultato: “Ventuno mila in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma non mi accontento – ha detto il ministro - voglio fare ancora meglio".

Sui migranti interviene anche l’Unhcr. Per la portavoce in Italia Carlotta Sami, "la maggior parte delle persone che arrivano in Italia, passano dalla Libia. L'80% delle donne che passano dalla Libia vengono stuprate. E' un trattamento che viene riservato anche agli uomini piu' giovani, che vengono torturati e abusati in ogni maniera”.

Ancora senza destinazione la nave Diciotti

Intanto non si è ancora sbloccata la situazione per la nave Diciotti della Guardia costiera che ha a bordo 67 migranti recuperati dal rimorchiatore Vos Thalassa su un barchino che stava affondando nei pressi delle piattaforme petrolifere offshore di fronte alle coste libiche. Tra i 67 vi sono due persone che avrebbero minacciato l’equipaggio della Thalassa.

Per padre Aldo Skoda, direttore dello Scalabrini International Migration Institute, il fatto che ci siano cariche di migranti che per giorni vagano nel Mediterraneo “è un segnale preoccupante. Ma c’è un problema di comunicazione, di linguaggio, che rischia di creare paura e crea quasi un nemico sociale etnico”.

Ascolta l'intervista a padre Aldo Skoda

 

 

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11 luglio 2018, 13:11