Migranti in attesa di soccorsi Migranti in attesa di soccorsi 

Nave Diciotti. Mons. Fragnelli: soluzioni rapide per salvare vite

Al vertice di Innsbruck, deciso un "asse di volenterosi" guidato da Austria, Germania e Italia. In Sicilia la nave con 67 migranti a bordo ancora non autorizzati allo sbarco. L'appello delle Ong

Alessandro Guarasci - Città del Vaticano

I flussi migratori al centro del vertice europeo di Innsbruck in corso in Austria. Un "asse di volenterosi" guidato da Austria, Germania e Italia per frenare le partenze dei migranti e gli sbarchi in Europa, in modo da far giungere sul Continente solo coloro che effettivamente fuggono da guerre. Lo hanno detto al termine di un incontro trilaterale il ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, e i colleghi, il tedesco Horst Seehofer e l'austriaco, Herbert Kickl. Salvini ha ribadito che il modello Italia può diventare europeo.

La Diciotti a Trapani

A Trapani intanto è arrivata la nave 'Diciotti' della Guardia Costiera con 67 migranti. Ma il cargo è stato fatto sostare in rada, in attesa del via libera del Viminale che ancora non è arrivata. A bordo sono saliti agenti per individuare i presunti violenti che avrebbero minacciato l'equipaggio. Il personale della squadra mobile della Questura e del Servizio centrale operativo (Sco) della polizia di Roma presenterà un rapporto alla Procura di Trapani, diretta da Alfredo Morvillo, sulle indagini eseguite per accertare quanto accaduto sul mercantile Vos Thalassa.

L'impegno di Stato e Chiesa

Il vescovo di Trapani monsignor Fragnelli (Ascolta l'intervista integrale) dice che “Trapani appartiene a quel contesto in cui l’emergenza dell’immigrazione è diventata un fatto normale. Le istituzioni da un lato e la Chiesa locale dall’altro sono impegnate per scelte che non riguardano solo dell’accoglienza immediata ma anche e soprattutto la seconda accoglienza. Ribadiamo i valori del Mediterraneo - ha continuato il presule - come luogo di incontro, nel quale si deve vivere tra sviluppo e solidarietà”. Mons. Fragnelli auspica che si stia lavorando perché Trapani e l'intera Sicilia "vengano considerate non più come un’appendice o una realtà locale italiana, ma parte dell’Europa tutta, e che si possano "permettere le soluzioni più rapide possibili nel momento in cui si decide che i porti sono porti di salvezza per le vite umane”.

Le Ong: urgente l'autorizzazione allo sbarco 

Le organizzazioni umanitarie presenti al molo di Trapani (Intersos, Medici Senza Frontiere, OIM, Save the Children, UNICEF e Unhcr) hanno espresso in serata profonda preoccupazione per il ritardo protratto nello sbarco delle 67 persone presenti sulla "Diciotti". "I rifugiati e migranti, fra i quali donne, bambini e adolescenti - scrivono in un comunicato - sono in mare da almeno quattro giorni, essendo state soccorse dal rimorchiatore Vos Thalassa il 8 luglio scorso, trasferite sulla nave Diciotti il giorno successivo e fatte arrivare a Trapani solo alle 15 di oggi. Nonostante ciò non è stato ancora autorizzato lo sbarco". Le Ong e le agenzie delle Nazioni Unite richiedono inoltre alle autorità l’attivazione urgente di una primissima assistenza sociosanitaria e l’erogazione per tutte le persone a bordo di generi di prima necessità.

 

Ulimo aggiornamento alle ore 20.20

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12 luglio 2018, 12:36