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Sant’Egidio promuove una veglia di preghiera per l’Italia

A Santa Maria in Trastevere a Roma, la Comunità di Sant’Egidio promuove una veglia di preghiera per il Paese. Presiede il presidente della Cei, il card. Bassetti. Impagliazzo: rimettere al centro migranti, famiglie e poveri

Cecilia Seppia – Città del Vaticano

Dopo le elezioni del 4 marzo scorso e quasi 90 giorni di incertezza e instabilità politica, seguite alla tornata elettorale, l’Italia ha un nuovo governo che ieri ha ricevuto la fiducia in Senato. Ma in tutto questo periodo si è respirato un clima di enorme tensione e conflittualità, che ha fatto perdere in più occasioni l’obiettivo principale della politica, come di ogni responsabilità sociale e civile: il bene comune e la protezione delle fasce più deboli della popolazione. Perciò la Comunità di Sant’Egidio ha deciso di promuovere una “Veglia di preghiera per l’Italia”, chiamando a raccolta tutti i cristiani, gli uomini e le donne di buona volontà , i cittadini di un Paese – scrivono gli organizzatori – “che significa ancora tanto per il mondo in termini di cultura, simpatia umana, solidarietà e impegno per la pace”.

La Veglia

La Veglia avrà luogo giovedì 7 giugno a Roma, nella basilica di Santa Maria in Trastevere alle ore 18.15, e sarà presieduta dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, in prima linea, insieme ai vescovi, per ripristinare il clima di fiducia e stimolare tutti a lavorare per il benessere collettivo, seguendo anche i moniti e le esortazioni di Papa Francesco.

Ripartire dalle periferie

“Ci sono tante ricuciture da fare – dice il presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, intervistato da Fabio Colagrande– a partire dalle periferie, dallo scollamento che c’è tra le persone e la politica, tra la società civile e il mondo del Palazzo, e il primo strumento che abbiamo è la preghiera, perché questo nostro Paese torni ad essere unito e anche consapevole, convinto delle sue possibilità”.(Ascolta l'intervista a Marco Impagliazzo sulla veglia di preghiera)

Immigrazione, poveri, famiglie

Sono molti i nodi da sciogliere prosegue Impagliazzo, che mette al primo posto la questione dell’immigrazione : “questo grave problema non può essere trattato come un tema da campagna elettorale, ma va affrontato nella sua complessità e drammaticità tenendo ben a mente che l’Italia dall’immigrazione ha solo guadagnato”. Altro punto le famiglie poco sostenute dalla politica, e poi le tante vecchie e nuove povertà che chiedono risposte e cura.

Responsabilità dei cristiani

Impagliazzo rimarca anche il ruolo dei cristiani nella logica di un cambiamento necessario. “C’è una politica che può essere fatta e vissuta dai cristiani – sostiene – ma serve una passione civile… Il ruolo dei cattolici è sempre quello di essere fermento, lievito della società. La Chiesa è presente da Nord a Sud e ha qualcosa da dire, non serve un nuovo partito cattolico né un fronte per qualche crociata, ma mettersi al servizio del  Paese”.

 

 

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06 giugno 2018, 12:41