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Sgombero di un campo rom Sgombero di un campo rom 

Rom in Italia: “Incostituzionale qualunque censimento”

Rovente il dibattito dopo l’annuncio del ministro dell’Interno, Salvini, di istituire una anagrafe per la comunità rom e sinti. Organizzazioni dei rom e comunità ebraiche preoccupate dal rischio di una nuova deriva di odio razziale come 80 anni fa

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Ha generato polemiche l’annuncio del ministro dell’Interno, Salvini, di un prossimo censimento sulla comunità rom e sinti d’Italia, un dossier, in preparazione, che si configurerebbe come “una ricognizione per vedere chi, come, quanti siano", ma che a molti, nonostante le smentite di Salvini a riguardo, è sembrata la strada verso una schedatura. Il ministro del Lavoro, Di Maio, così come le opposizioni, hanno ricordato che un provvedimento simile sarebbe incostituzionale, con la sinistra che è insorta evocando la "pulizia etnica". Dal canto suo Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, ha dichiarato: “Questo annuncio preoccupa e risveglia ricordi di leggi e misure razziste di appena 80 anni fa, tristemente dimenticate”. Intanto, dal commissario Ue, Moscovici, il richiamo a Salvini a considerare che in Europa “ci sono regole da rispettare anche in materia dello stato di diritto”. Un diritto, ricorda il presidente dell’Associazione 21Luglio, Carlo Stasolla, che va rispettato anche in Italia, “dove la gestione del capitolo rom dovrebbe ripartire dalla scomparsa dei campi”.

Ascolta l'intervista a Carlo Stasolla

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19 giugno 2018, 13:13