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Papa Francesco su economia e finanza: occorrono gesti profetici

L'economia occupa un posto importante nella riflessione della Chiesa e a Francesco sta particolarmente a cuore. Critico riguardo al sistema attuale della finanza, il Papa invoca un cambiamento. Cambiamento già fatto proprio da tante imprese e che andrebbe raccontato di più, dice il prof. Luigino Bruni

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Tra le varie udienze stamattina di Papa Francesco anche quella privata all’economista Luigino Bruni, accademico, saggista e giornalista, rappresentante tra i più convinti del mondo dell'economia di comunione e dell'economia civile.

Vangelo ed economia

“Le questioni sociali ed economiche non possono essere estranee al messaggio del Vangelo”, ha scritto e ripetuto più volte Francesco a cui i temi del lavoro, dell’economia e della finanza, dei mercati e della diseguaglianza nella nostra società globalizzata stanno molto a cuore. “Fin dall’inizio con la scelta del nome Francesco, il Papa ha indicato che l’economia di Assisi non è quella di Wall Street – commenta ai nostri microfoni l'economista Luigino Bruni – e che lui avrebbe guardato al mondo dalla prospettiva di Lazzaro”. “Il Papa – prosegue Bruni - è un grande testimone della più bella tradizione della Chiesa che legge il Vangelo in mezzo ai poveri”.

(Ascolta)

I meccanismi non equi del sistema finanziario

Luigino Bruni spiega che “l’economia fa parte della vita, da sempre la gente lavora, produce, consuma e risparmia” e che “il Papa non ha uno sguardo negativo sulle imprese, ha invece uno sguardo problematico sulla finanza di oggi che ha perso il contatto con l’economia reale”.
Il Papa chiede insistentemente che si prenda coscienza della gravità dei problemi e che si metta in atto un fare economico nuovo, frutto di una cultura della comunione e basato sulla giustizia e sull’equità.

Il vasto mondo dell'economia sociale

Il prof. Bruni parla di un Papa profetico che chiede gesti profetici anche in economia. E racconta di tante imprese che offrono esempi di “profezia” che esistono e che andrebbero raccontate di più. 
“Io sono uno dei rappresentanti di tanta gente, economisti, accademici, imprenditori – continua il prof. Bruni - che vivono l’economia come impegno, come compito e che cercano di portare la teoria economica e la prassi economica sempre più vicino alle dimensioni urgenti della vita di oggi, che sono la disuguaglianza, che sono le ricchezze e le povertà eccessive”. E sottolinea una novità dei nostri tempi: “Questa novità è l’alleanza tra l’ambiente e l’economia sociale. Oggi, in particolare, questo Papa con la “Laudato si’” ha ricordato che il grido dei poveri e il grido della terra sono lo stesso grido”.

Democrazia e mercati: il caso italiano

Proprio nei giorni scorsi si è visto in Italia che la reazione reale o prevista dei mercati ha un peso determinante anche sulle scelte politiche. C’è insomma un legame tra democrazia ed economia: “E’ un legame molto profondo e molto complesso - commenta in merito Luigino Bruni - non possiamo dimenticare che i mercati esistono, che siamo dentro a un sistema complesso, che c’è la globalizzazione. Cioè, quello che è accaduto con lo spread in Italia e con le borse dice che le nostre economie sono interconnesse. E questo è semplicemente fare i conti con un principio di realtà".
E guardando al caso italiano il prof. Bruni continua: "Io ho sempre criticato, anche in questi giorni, questa visione un po’ ingenua di essere controllati dai mercati, che siamo una democrazia limitata perché ciò che facciamo dipende da Francoforte o dai mercati. Dipende quanto dipende l’economia francese, l’economia spagnola, l’economia di un Paese che ha mercati ormai globalizzati.”.

Ricostruire la fraternità in Italia

Oggi Festa della Repubblica italiana, all’indomani del giuramento del nuovo governo. In questa occasione il presidente Mattarella ha detto che libertà ed uguaglianza sono i pilastri della società. Naturale chiedere a Luigino Bruni che cosa si sente di augurare al nuovo esecutivo, ma anche a chi vive in questo Paese: “Alla libertà e all’uguaglianza – risponde Bruni - vorrei aggiungere un terzo principio, quello della fraternità, fraternità di cui oggi c’è tantissimo bisogno in Italia: perché se un Paese perde una concordia civile che sostiene la concorrenza economica e politica, si cade in una guerra di tutti contro tutti. L’Italia, negli ultimi decenni, ha perso questa concordia civile e noi dobbiamo assolutamente ricostruirla”.

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02 giugno 2018, 15:16