Migranti a Ventimiglia Migranti a Ventimiglia 

Oxfam: dalla polizia francese abusi sui minori a Ventimiglia

Il rapporto della Ong afferma che “i ragazzi vengono rispediti illegalmente in Italia e raccontano anche di essere stati vittime di riprovevoli abusi verbali o fisici: dal taglio delle suole delle scarpe, al furto di carte Sim”

Alessandro Guarasci – Città del Vaticano

E’ critica la situazione dei bambini sotto i 12 anni che cercano di attraversare il confine italiano a Ventimiglia. Secondo un rapporto della Ong Oxfam, questi ragazzi sono vittime di “abusi sistematici” da parte della polizia francese, “di maltrattamenti, vengono detenuti senza cibo ne' acqua e rispediti dalla Francia attraverso il confine italiano a Ventimiglia con metodi illegali”. Per il rapporto, intitolato "Nowhere but Out" (Da nessuna parte se non fuori), la polizia francese di routine ferma “i bambini non accompagnati e li mette su treni diretti in Italia dopo averne alterato i documenti per farli apparire più grandi o facendo sembrare che vogliano tornare". Molti "bambini raccontano di maltrattamenti fisici e verbali subiti, di detenzioni per la notte in celle senza cibo ne' acqua ne' coperte e senza poter accedere a un guardiano ufficiale: tutte cose contrarie alle leggi francesi e dell'Unione Europea".

Per Oxfam, “l’intervento, ormai di prassi, della polizia francese comporta, prima ancora del respingimento in Italia, in violazione delle norme europee e francesi, il fermo dei minori, la falsificazione delle dichiarazioni sulla loro volontà di tornare indietro, la loro detenzione senza acqua, cibo o coperte, senza la possibilità di poter parlare con un tutore legale”. Ed ancora, “i ragazzi riferiscono anche di essere stati vittime di riprovevoli abusi verbali o fisici: il taglio delle suole delle scarpe, il furto di carte Sim. In molti vengono costretti a tornare fino a Ventimiglia a piedi, lungo una strada priva di marciapiede, con qualunque condizione atmosferica: una giovanissima donna eritrea è stata costretta a farlo sotto il sole cocente, portando in braccio il suo bambino nato da soli 40 giorni”.

Per Paolo Pezzati esperto di crisi migratoria ed emergenze umanitarie di Oxfam Italia, “in quest’anno il tribunale di Nizza ha già riconosciuto 20 casi di violazioni. La polizia dunque ha cambiato strategia, nel momento della dichiarazione dell’età, sono state modificate le date di nascita, così da far apparire i ragazzi maggiorenni”.

Ascolta l'intervista a Paolo Pezzati

 

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

15 giugno 2018, 12:25