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Giornata del donatore di sangue tra religione e laicità del dono

Molte le inziative in tutta Italia. Tra queste un convegno per riflettere, anche in chiave religiosa, sull'importanza del tema

Luisa Urbani – Citta del Vaticano

Ogni anno, il 14 giugno, si celebra la Giornata mondiale del donatore di sangue. Istituita nel 2004 in occasione della data di nascita dello scopritore dei gruppi sanguigni, Karl Landsteiner, questa iniziativa è diventata un’occasione per far crescere la consapevolezza della necessità di donazioni regolari per assicurare la qualità, la sicurezza e la disponibilità del sangue per tutti coloro che ne hanno bisogno.

Il tema del 2018

“Sii disponibile per qualcun altro. Dona sangue e condividi la vita”. Questo lo slogan scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il 2018. Il tema della campagna di quest’anno, dunque, vuole sottolineare che la donazione di sangue è una azione di solidarietà, altruismo, rispetto, empatia e gentilezza. Tutti valori che sono alla base e sostengono un sistema di donazioni volontarie e non remunerate.

L’impegno di Avis

Anche quest’anno l' Avis (Associazione Volontari Italiani del Sangue) scenderà in campo per promuovere eventi su tutto il territorio nazionale per ringraziare tutti i volontari e coinvolgere sempre più persone. A Roma, l’associazione ha organizzato il convegno “Religione e laicità del dono nello spazio e nel tempo”. Un’occasione per riflettere sull’importanza di questo gesto.

Donazione e Fede

Scopo del convegno è quello di sensibilizzare la cittadinanza alla donazione del sangue, e far scoprire la vera essenza dell’uomo: la gratuità dell’offrirsi, del partecipare non solo emotivamente ma anche dell’organizzare l’aiuto. “Non c’è un io se non in relazione ad un tu. L’altro mi appartiene, facciamo parte della stessa famiglia e il dono, la gratuità e la solidarietà diventano l’atteggiamento del credente che rende presente l’amore di Dio", ha sottolineato a margine del convegno, monsignor Lino Fumagalli, vescovo della Diocesi di Vitrbo.

Laicità del dono

Ma il dono ha anche una rilevanza per l’uomo laico “che – come ha spiegato il vescovo di Viterbo - riflette sulla dignità della persone e sul legame delle persone tra di loro”.

Perché donare

“Donate perché è importante, facile, innocuo e perché regalate agli altri e a voi stessi un pezzettino di felicità”. Questo il messaggio che ha voluto mandar il presidente nazionale dell’ Avis, Alberto Argentoni, sottolineando quanto la donazione sia un gesto fondamentale dato che non esiste un modo per riprodurre il sangue in laboratorio.

Le donazioni in Italia

Un invito di fondamentale importanza soprattutto alla luce degli ultimi dati raccolti dal Centro Nazionale Sangue, secondo cui continua drasticamente a diminuire il numero di donatori in Italia. Lo scorso anno sono stati poco più di un milione e 680mila - 8mila unità in meno rispetto al 2016. E questa tendenza, purtroppo, sembra essere ancora in aumento. 

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14 giugno 2018, 15:17