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El Salvador: vescovi contrari alla privatizzazione dell’acqua

"Non lasciamo che i poveri muoiano di sete": questo l’appello dei vescovi salvadoregni di fronte una proposta di legge per la concessione del servizio idrico ad un ente privato. Una legge - dicono - assolutamente “antidemocratica” e “priva di legittimità”

Alina Tufani - Città del Vaticano

“L’acqua non è una merce da sottomettere alle regole del mercato”. Con queste parole, i vescovi della Conferenza episcopale del Salvador si sono pronunciati ieri, in conferenza stampa, contro la discussione in corso in Parlamento che propone la formulazione di una legge di controllo ed uso dell’acqua potabile, la quale prevede anche l’amministrazione privata del servizio pubblico.

Spetta allo Stato garantire il diritto all’acqua

“Spetta allo Stato - si legge in un comunicato dei vescovi - essere il legittimo garante del diritto all'acqua per tutti: dunque, siamo contrari alla privatizzazione dell'acqua”. Secondo i presuli se venisse approvata una legge che conferisse ad un ente privato il diritto di decidere sulla distribuzione dell'acqua, il Paese si troverebbe di fronte a una “legge assolutamente antidemocratica, priva di legittimità”.

L’acqua non può essere soggetta alle leggi del mercato

“L'acqua è un elemento essenziale per la vita umana, perché senza l'acqua non c'è vita”. Partendo da questa premessa, i vescovi chiedono ai deputati di rispettare i 92 articoli contemplati nella legislatura 2012-2015, per affrontare il problema della povertà. “Come pastori - si legge nella nota - siamo testimoni del grido della nostra gente, che chiede acqua pulita in tutte le case e che non potrebbe pagare i costi se tale liquido vitale diventasse una merce soggetta alle leggi del mercato”.

I cittadini facciano uso del loro diritto di partecipazione

I vescovi del Salvador ricordano che hanno accompagnato le giuste lotte del popolo salvadoregno per l'approvazione della legge che vieta l'estrazione dei metalli nel Paese. Ora, la nuova esortazione ai cittadini è di fare uso del loro diritto alla partecipazione democratica chiedendo all'Assemblea legislativa l'approvazione di una legge generale sull'acqua, che garantisca questo fondamentale diritto.

Una legge ingiusta che viola i diritti della gente non può essere ammessa

Infine, l’episcopato ricorda che nell’enciclica Laudato si’, Papa Francesco afferma che l'accesso all'acqua potabile è un diritto umano fondamentale, perché determina la sopravvivenza delle persone. E anche l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto, nel 2010, “il diritto umano all'acqua". Pertanto, ribadiscono i vescovi, “una legge ingiusta che viola i diritti della gente non può essere ammessa”.

Crisi idrica dovuta a cambiamenti climatici

Da aprile 2015, il governo del Salvador ha decretato un'emergenza nazionale dovuta alla carenza di acqua, principalmente nella zona centrale del Paese, a causa di una prolungata siccità provocata dai cambiamenti climatici. Uno studio da parte dell'Ufficio per la Difesa dei Diritti Umani, pubblicato nel 2016, ha concluso che, a causa della crisi idrica, la vita nel Salvador non sarebbe possibile tra 80 anni.

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13 giugno 2018, 16:17