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Perché donare. Le testimonianze dei volontari Avis

Luisa Urbani – Città del Vaticano

Sono oltre 1.300.000 i soci dell’Avis (Associazione Volontari Italiani del Sangue) che hanno deciso di donare il proprio sangue per aiutare chi ne ha bisogno. Uomini e donne, più o meno giovani, ognuno con una motivazione diversa che li spinge, però, verso un obiettivo comune: aiutare gli altri.

Donare fa bene a se stessi

Gianfranco, donatore “in pensione”, sottolinea come “donare sangue è un gesto che fa bene anche al donatore e non solo a chi lo riceve”. L’azione del volontario, infatti, comporta una presa di coscienza dell’individuo, che è stimolato a mantenere uno stile di vita sano. Donare sangue, quindi, vale il doppio, perché salva la vita a chi riceve e aiuta anche il donatore.

Pochi minuti per salvare la vita

Riccardo sottolinea come donare sia un gesto tanto importante quanto rapido perché “in pochi minuti si può dare la vita ad altre persone”. Un contributo fondamentale dunque per rendere più efficiente il sistema sanitario nazionale. Donare, infatti, come ricorda Adolfo, “contribuisce a sopperire alle necessità del nostro sistema sanitario”.

Non esistono alternative

“Il sangue e i suoi componenti – spiega Fabio - purtroppo non sono riproducibili in laboratorio. Ciò significa che non esistono ad oggi alternative possibili alla donazione, per questo è importante donare”.

Uno scopo che va oltre se stessi

Arianna, invece, ha deciso di diventare donatrice di sangue perché secondo lei “nella vita bisogna avere uno scopo che vada oltre se stessi”.
 

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14 giugno 2018, 13:39