Giornata mondiale senza tabacco: come e perché smettere

Istituita dall’Oms nel 1988, l'edizione di quest'anno si concentra sulla correlazione tra il fumo e le malattie del cuore

Salvatore Tropea – Città del Vaticano

Ogni anno, il 31 maggio, l’Organizzazione mondiale della sanità celebra il "World No Tobacco Day", la Giornata mondiale senza tabacco, indetta per la prima volta il 7 aprile del 1988. Ogni edizione è dedicata a un tema diverso per richiamare l’attenzione sull’importanza che il fumo di tabacco ha sulla vita e sulla salute delle persone. Si tratta quindi di “un momento di riflessione importante per sensibilizzare sui pericoli e sulle iniziative di contrasto, con uno sguardo particolare rivolto ai più giovani”, come spiega a Vatican News Roberta Pacifici, responsabile del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il tabacco e le malattie del cuore

Il tema dell’edizione 2018 è dedicato al rapporto tra il fumo e le malattie cardiovascolari. Una correlazione che rappresenta “il 20% - racconta Roberta Pacifici – di tutte le malattie collegabili proprio al consumo di tabacco”, che viene definita dalla responsabile dell’Iss una vera e propria “epidemia che non si riesce a contrastare”. Secondo l’Oms il fumo uccide in tutto il mondo più di sette milioni di persone l’anno, mentre i fumatori in tutto sono oltre 1 miliardo. In Italia, secondo il Sistema di sorveglia PASSI, la maggioranza degli adulti non fuma (56%), o ha smesso di fumare (18%), però un italiano su quattro (26%) è un fumatore attivo.

Il fumo, nemico di tutto il corpo

Non solo il cuore, ma tutti gli organi del corpo sono attaccati dal fumo e dalle conseguenze dell’uso di tabacco e dalla sua combustione. In primis, come ricorda Roberta Pacifici, “tutto l’apparato respiratorio, basti pensare che la prima causa prevenibile di morte è proprio il fumo e una malattia come il tumore ai polmoni sarebbe rara se non ci fosse così tanto uso di tabacco”. Inoltre, precisa, esistono alcune forme di disabilità “come quella legata alla Bpco, ovvero la broncopneumopatia cronica ostruttiva, che debilità e rende invalide le persone ad una vita sociale e lavorativa piena”.

Sfatare tra i giovani i falsi idoli

Un luogo importante dove prevenire e contrastare il fumo è la scuola, dove “è necessario – sottolinea la responsabile dell’Iss – che passi un messaggio che fumare porta danni ed è una dipendenza quindi da evitare. Inoltre, bisogna lavorare sulla falsa immagine che al consumo di tabacco è correlata”, come accade spesso di vedere, racconta “nei film o nelle fiction dove gli atti di fumo sono sempre più presenti e sono collegati ad un personaggio vincente e di successo”.

Misure di prevenzione e contrasto

Per smettere di fumare e combattere anche l’inizio del consumo di tabacco, l’Organizzazione mondiale della sanità ha indicato, tra le misure più efficaci, quella dell’aumento significativo dei prezzi. Come precisa sempre Roberta Pacifici, una misura che “non va attuata in piccole percentuali, che il fumatore dipendente non riuscirebbe a percepire, ma con importanti aumenti”. Inoltre, si invitano i fumatori e chi vuole smettere di fumare a rivolgersi al numero verde 800454088 (presente anche sui pacchetti di sigarette) e ai tanti centri antifumo, circa 400, disseminati su tutto il territorio nazionale. “È fondamentale – conclude – che si sia anche una personalizzazione dell’intervento grazie a questi centri, perché ogni fumatore ha una sua storia”.

Ascolta e scarica l'intervista a Roberta Pacifici

 

 

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31 maggio 2018, 10:46