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Nuova campagna di solidarietà per le persone in fuga da Boko Haram

L’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR), insieme con altre agenzie umanitarie, chiede 157 milioni di dollari per soccorrere oltre 250 mila persone nella regione del bacino del Lago Chad, colpite dalle violenze di Boko Haram

Barbara Castelli – Città del Vaticano

Sempre più delicata la situazione nella regione del lago Ciad, che accoglie quanti sono in fuga dalle violenze del gruppo terroristico jihadista sunnita Boko Haram. L’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR), insieme con altre agenzie umanitarie, ha promosso una raccolta fondi per 157 milioni di dollari per soccorrere 208.000 rifugiati nigeriani e 75.000 che si trovano in Niger, Camerun e Chad. “Il mondo non deve dimenticare le vittime di questo letale conflitto”: ha sottolineato Kelly T. Clements, vice alto commissario dell’UNHCR, in occasione del lancio della campagna ieri nella capitale del Niger, Niamey.

La piaga Boko Haram

Sin dall’inizio nel 2013, il conflitto di Boko Haram ha causato 2,4 milioni di sfollati interni nel nordest della Nigeria, in Camerun, Chad e Niger, oltre all’aumento della grave malnutrizione che le popolazioni stanno affrontando. Circa 7,2 milioni di persone nella regione del bacino del Lago Chad si trovano in condizioni di insicurezza alimentare.

Un futuro sempre più incerto per i bambini

Sono purtroppo i bambini a pagare le conseguenze maggiori della violenza di Boko Haram, che solo ieri ha lanciato un nuovo attentato a Maiduguri, nel nord-est della Nigeria, causando 4 morti in un campo profughi. Non solo l’insicurezza alimentare mina lo sviluppo fisico e cognitivo dei più piccoli, ma ha anche un impatto devastante sull’accesso all’istruzione e sul tasso di frequenza scolastica. Centinaia di scuole, infatti, sono state costrette a chiudere in tutta la regione.

Un piano di risposta per i rifugiati

Anche le comunità che ospitano i rifugiati si trovano ormai in gravi difficoltà: l’assistenza umanitaria è necessaria per migliorare i servizi in diversi settori come l’accoglienza, la sanità, l’istruzione e il rifornimento di acqua. Un Piano di Risposta per i Rifugiati (Refugee Response Plan – RRP) è uno strumento di pianificazione e coordinazione guidato dall’UNHCR per affrontare situazioni complesse o su larga scala. 

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01 febbraio 2018, 12:05