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Il Ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano Il Ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano 

Antisemitismo: memoria e contrasto contro ogni rigurgito

Dopo l’udienza con Papa Francesco in Vaticano, al via la Conferenza Internazionale di Roma sulla Responsabilità degli Stati, delle Istituzioni e degli Individui nella lotta all’antisemitismo. Alfano: la memoria salva l’umanità dall’abisso. Martinez: fondamentale il ruolo delle religioni

Cecilia Seppia – Città del Vaticano

Si è aperta oggi presso il Ministero degli Esteri italiano la Conferenza Internazionale di Roma sulla Responsabilità degli Stati, delle Istituzioni e degli Individui nella lotta all’antisemitismo nella cosiddetta area  Osce. L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa conta attualmente 57 Stati del mondo (44 europei, 11 asiatici più Usa e Canada) per una popolazione di oltre 1 miliardo di persone ed è qui  che si è deciso di investire sforzi ed energie per contrastare ogni forma di discriminazione, di razzismo, di xenofobia. Tanti i partecipanti tra cui esponenti del mondo politico e sociale, delegazioni governative, istituzioni indipendenti e anche molti leader religiosi.

Azioni di contrasto

Ad aprire i lavori il capo della Farnesina Angelino Alfano che ha insistito sulla necessità di “essere più incisivi nelle azioni di contrasto” perché  “la ruota del fanatismo può tornare a girare ovunque e a mietere vittime”.  Riprendendo le parole del Papa, nell’udienza di questa mattina in Sala Clementina ai partecipanti alla Conferenza, Alfano ha messo l’accento sulla necessità di recuperare la memoria, la sola capace di "salvare l’umanità dall’abisso del silenzio e della paura" e ha invocato un’alleanza di stati e cittadini contro l’indifferenza.   “La liberta' religiosa - ha poi ricordato - è  un principio essenziale, un diritto naturale e la sua negazione mette in pericolo la sicurezza e la pace tra i popoli”. Infine ha promesso l’istituzione in Italia di un coordinatore per la lotta all’antisemitismo, figura questa auspicata anche da Papa Francesco.

Fermare l’odio sul web

“L’antisemitismo è  un tema di bruciante attualità, presente in modi diversi e sempre più sofisticati e subdoli”. E’ quanto sostenuto invece dalla presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, intervenuta alla Conferenza. La presidente ha sottolineato anche il ruolo del web nella diffusione del nuovo antisemitismo. “Oggi - ha detto - più che propaganda vi è propagazione di odio immediato, impulsivo, non pianificato e virale proveniente da migliaia di tasti pigiati con velocità e spensieratezza”. Dunque, servono strumenti capaci di contrastare il fenomeno anche in Rete.

Il ruolo delle religioni

Ad affrontare il tema dell'antisemitismo, ribadendo il ruolo fondamentale delle religioni è stato Salvatore Martinez, rappresentante personale della presidenza Italiana in esercizio Osce2018 con delega alla lotta al Razzismo, Xenofobia e Discriminazione. “C’è bisogno – ha rimarcato Martinez - di riscoprire una grammatica della legge morale universale per far sì che le comunità possano vedere stabilizzate le loro religioni. Molti pensano che bisogna partire dalla fede per poter stabilizzare i diritti: è esattamente il contrario. Se toglieremo le cause di ingiustizia sociale, se stabilizzeremo i diritti umani, allora anche le fedi, le religioni si stabilizzeranno. C’è da riconoscere nel diritto dell’altro di confessare la propria religione, il concetto fondamentale del dialogo. Le religioni stesse possono diventare principio di auto-discriminazione se non sanno riconoscere l’alterità, cioè il diritto dell’altro di potere credere. Dunque, nel tempo della globalizzazione e direi anche della scarsa attenzione che le nuove generazioni hanno nei confronti delle religioni, questa diventa una questione seria. La politicizzazione delle religioni e lo svilimento del concetto di alterità e dunque della necessità che si crei una cultura inter-umana sotto lo sguardo dell’unico Dio, sono sfide epocali per le nuove religioni. Per le religioni, e per le nuove religioni che vanno affermandosi".

Il presidente del Congresso ebraico europeo Moshe  Kantor nel suo intervento ha chiesto invece l’adozione della definizione di  antisemitismo della International Holocaust Remembrance Alliance, già ufficialmente assunta da Regno Unito, Germania, Romania, Bulgaria e Austria - da parte di tutti gli stati membri dell'Osce.  “L'antisemitismo non è solo un problema ebraico - ha sottolineato  Kantor- ma riguarda tutti i cittadini europei. Le ideologie estremiste iniziano minacciando gli ebrei, ma sono in realtà una sfida per la  società nel suo insieme. Dobbiamo muoverci velocemente e non aspettare una nuova catastrofe”.

Attività di indagine

“L’antisemitismo diffonde un clima tossico che incoraggia l’estremismo e la criminalità, danneggia il tessuto delle società democratiche, mettendo in pericolo stabilità e sicurezza”. Questo invece il pensiero di Thomas Greminger, segretario generale dell’Osce, convinto che il fenomeno dell’antisemitismo possa combattersi “con l'istruzione, il ricordo, ma anche con attività capillari di indagine sui crimini di odio” svolta attualmente dall’Odihr (l’Ufficio dell’Osce per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani). La direttrice dell’Odihr, Ingibjorg Solrun Gisladottir, ha parlato infine di “impegno condiviso”, sottolineando che “tutti noi possiamo fare la differenza a livello personale e abbiamo la responsabilità di farlo”.

Ascolta l'intervista integrale a Martinez

 

 

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29 gennaio 2018, 14:47