Cerca

4. Dilatare la speranza

La responsabilità dell’Ascensione

Le meditazioni proposte in questi venerdì di Quaresima, nell’anno del Giubileo, avevano lo scopo di aiutarci a rimanere fondati e fermi sull’àncora della nostra vita: Cristo. Egli è per noi una porta da attraversare con fiducia per entrare in relazione con Dio, ma è anche una vita ricca di sfumature e dinamismi, alla quale siamo chiamati a convertire, con pazienza, il nostro cuore.

Contemplando il battesimo, la vita pubblica e infine la risurrezione di Gesù, abbiamo provato a riconoscere i tratti essenziali di un’umanità trasformata dal Vangelo. Anzitutto, la capacità di accogliere ogni cosa come un dono; poi, la libertà di andare oltre i successi e gli insuccessi; infine, l’umiltà di sapersi rialzare dopo ogni sconfitta, nella gioia di ciò che si è potuto vivere nella libertà e nella pace.

C’è però un’ultima qualità, spesso nascosta, che la nostra vita può imparare ad abbracciare: quella di sapersi congedare, quando tutto il possibile e il necessario è stato compiuto. È ciò che il Signore Gesù ha fatto nel momento della sua ascensione al cielo. In quel gesto di commiato ci ha lasciato un’eredità preziosa: ci ha mostrato che si può uscire di scena restituendo alla storia la sua libertà e allargando i confini di una speranza sempre più universale e inclusiva.

 

L’ultima conversione

Sottosopra

Sinergia

Conclusione

11 aprile 2025, 09:00