Vescovi della Toscana, difficile rientro in Italia dalla Terra Santa
Luca Collodi - Città del Vaticano
L’attacco israeliano all’Iran ha bloccato il rientro in Italia di una delegazione di vescovi della Toscana in pellegrinaggio in Terra Santa. Grazie alla collaborazione della Custodia di Terra Santa, del Patriarcato di Gerusalemme e della Nunziatura apostolica è stato organizzato il trasferimento via terra in Giordania, ad Amman. Stamani, 14 giugno 2025, intanto, tre vescovi toscani - Paccosi di San Miniato, Giulietti di Lucca e Giusti di Livorno - sono riusciti a partire da Amman per Roma assieme a un laico della diocesi di Siena. Il resto della delegazione toscana, guidata dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza episcopale toscana e arcivescovo di Siena, resta in attesa di un volo disponibile per Roma.
La situazione
I presuli, dopo essere partiti ieri mattina da Gerusalemme e varcato il confine con la Giordania a Allenby, sono arrivati ad Amman ieri, accolti in un albergo vicino al Terrasanta College, in attesa di poter trovare un volo per fare rientro in Italia. "Stiamo tutti bene e attendiamo gli eventi", spiega il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza episcopale toscana (Cet), arcivescovo di Siena e vescovo di Montepulciano. I vescovi erano al termine del loro pellegrinaggio in Terra Santa, iniziato domenica 8 giugno. Ieri sera era previsto il volo da Tel Aviv a Roma, ma con la chiusura degli spazi aerei in Israele per la guerra con l'Iran e la chiusura dello spazio aereo ai voli civili, è stato organizzato il trasferimento in Giordania grazie alla collaborazione della Custodia di Terra Santa, del Patriarcato di Gerusalemme e della Nunziatura apostolica. Il gruppo comprende anche sacerdoti e laici.
Le reazioni
"Fino ad ora è stata una bellissima esperienza, per le testimonianze che abbiamo incontrato in Terra Santa". Ora questa nuova situazione, spiega il cardinale Lojudice, presidente della Cet, "ci impone tempi diversi. Gli aeroporti e gli spazi aerei sono chiusi. Siamo arrivati ad Amman grazie alla collaborazione di tante persone. Stiamo tutti bene ed attendiamo novità. L'ultima notte che eravamo a Gerusalemme, gli allarmi che arrivavano sui cellulari, ci hanno fatto capire che la situazione era cambiata con l'attacco di Israele all'Iran. Ci hanno chiesto di lasciare Gerusalemme e con l'aiuto della Custodia di Terra Santa, in autobus, ci siamo diretti in Giordania". "E' un pellegrinaggio intenso con un finale a sorpresa. Il desiderio di noi vescovi toscani - sottolinea monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di Arezzo - era quello di portare in Terra Santa un segno di vicinanza per i cristiani, presenza da tutelare e che vuole richiamare la necessità della pace. A volte dei segni vanno portati quando proprio manca la pace". Fra' Matteo Brena, commissario di Terra Santa per la Toscana, ha guidato il pellegrinaggio dei vescovi toscani e ora segue la delegazione ad Amman in Giordania, per il rientro in Italia. "Lasciare Gerusalemme in questo modo è stato doloroso - afferma - ma è anche un modo per comprendere la precarietà che vivono le persone che abitano questi territori”.
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