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La chiesa cattolica della Visitazione, a Ain Karem, periferia di Gerusalemme (Reuters) La chiesa cattolica della Visitazione, a Ain Karem, periferia di Gerusalemme (Reuters)

Le Chiese di Terra Santa: Pasqua rafforzi la fede dei cristiani messa alla prova

Nel messaggio pasquale i leader religiosi di Gerusalemme scrivono delle difficili prove che i fedeli sono costretti a subire e dell’”escalation di violenza” che colpisce persone e luoghi di culto. La richiesta alle augorità governative è che si garantiscano “la sicurezza, l'accesso e la libertà religiosa della comunità cristiana residente e dei milioni di pellegrini cristiani" e lo Status Quo religioso

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Il messaggio pasquale della risurrezione di Cristo, e la speranza che esso porta con sé, incoraggi e dia forza ai cristiani di Terra Santa, la cui fede “continua ad essere messa alla prova” in questi tempi “tumultuosi”. Lo scrivono nel loro messaggio per la Pasqua 2023, i Patriarchi e i Capi delle Chiese a Gerusalemme, che sottolineano “l’escalation di violenza” che negli ultimi mesi “ha inghiottito la Terra Santa”. In particolare i cristiani del luogo, si legge ancora, “soffrono sempre più spesso avversità”.

Si garantisca lo Status Quo religioso 

“Nell'ultimo anno - indica il testo - alcune delle nostre chiese, dei cortei funebri e dei luoghi di ritrovo pubblici sono diventati bersaglio di attacchi, alcuni dei nostri luoghi sacri e cimiteri sono stati profanati e alcune delle nostre antiche liturgie, come la processione della Domenica delle Palme e il rito del Fuoco Sacro, sono state chiuse a migliaia di fedeli”. E tutto questo nonostante gli accordi con le autorità governative e nonostante qualunque richiesta formulata da parte loro fosse stata accolta.

La Basilica della Natività di Betlemme
La Basilica della Natività di Betlemme

I capi religiosi si rivolgono alle stesse autorità affinché rispondano agli sforzi condotti “in buona fede”, cooperando e collaborando con le Chiese, mentre la comunità internazionale e gli stessi cittadini sono sollecitati a dare il loro sostegno alla causa, “per contribuire a garantire la sicurezza, l'accesso e la libertà religiosa della comunità cristiana residente e dei milioni di pellegrini cristiani che ogni anno visitano la Terra Santa, nonché il mantenimento dello Status Quo religioso”.

Risuoni l'antico saluto cristiano

La speranza ultima, conclude il testo, è tuttavia riposta definitivamente non in mani umane, ma in quelle di Dio, “in grado di sostenerci oggi, così come ha sostenuto la nostra vita oggi, proprio come sosteneva i primi cristiani di Gerusalemme tanti secoli fa”. Il saluto che i capi religiosi di Terra Santa scambiano con i fedeli di tutto il mondo è quindi quell'antico saluto cristiano che continua a risuonare con tanta forza anche oggi: "Cristo è risorto!”.

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01 aprile 2023, 12:09