Cerca

Monsignor Rolando José Álvarez Lagos, vescovo di Matagalpa, in tribunale a Managua (il primo a sinistra) Monsignor Rolando José Álvarez Lagos, vescovo di Matagalpa, in tribunale a Managua (il primo a sinistra) 

Nicaragua, a processo il vescovo di Matagalpa accusato di cospirazione

Monsignor Rolando José Álvarez Lagos dovrà affrontare il processo in una data ancora da precisare. Confermati gli arresti domiciliari

Vatican News

Il vescovo nicaraguense di Matagalpa e amministratore apostolico della diocesi di Estelí, monsignor Rolando José Álvarez Lagos, accusato di "cospirazione per minare l'integrità nazionale e propagazione di notizie false attraverso le tecnologie dell'informazione e della comunicazione a danno dello Stato e della società nicaraguense" è stato rinviato a giudizio. Questa la decisione del giudice nell’odierna udienza preliminare tenutasi in un tribunale a Managua. Confermato anche il mandato di cattura per il sacerdote Uriel Antonio Vallejos, parroco della parrocchia Jesús de la Divina Misericordia nella città di Sébaco, su cui pendono le stesse accuse contro il vescovo ed è attualmente esule.


Monsignor Álvarez è il primo vescovo a essere arrestato e incriminato da quando il presidente Daniel Ortega è tornato al potere in Nicaragua nel 2007. Era stato prelevato dal palazzo vescovile di Matagalpa all'alba dello scorso 19 agosto da agenti di polizia, assieme a sacerdoti, seminaristi e laici, dopo essere stato tenuto forzatamente rinchiuso per 15 giorni nella Curia con l’accusa di aver tentato di "organizzare gruppi violenti" con "l'obiettivo di destabilizzare lo Stato nicaraguense e attaccare le autorità costituzionali". Il vescovo era stato poi trasferito nella sua residenza privata a Managua agli arresti domiciliari, mentre le altre persone erano state condotte in una caserma della polizia della capitale. Il presidente Ortega ha accusato la Chiesa cattolica di usare "i vescovi in Nicaragua per organizzare un colpo di Stato", nel contesto delle manifestazioni scoppiate nell'aprile 2018 per le controverse riforme del governo. In seguito agli eventi, numerose Conferenze episcopali di tutto il mondo, così come organizzazioni civili, avevano espresso la propria solidarietà alla Chiesa nicaraguense.


Papa Francesco aveva parlato della situazione in Nicaragua all’Angelus di domenica 21 agosto. “Seguo da vicino con preoccupazione e dolore - aveva detto - la situazione creatasi in Nicaragua che coinvolge persone e istituzioni. Vorrei esprimere la mia convinzione e il mio auspicio che, per mezzo di un dialogo aperto e sincero, si possano ancora trovare le basi per una convivenza rispettosa e pacifica”.

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aveva espresso il suo sgomento per le azioni del governo nicaraguense contro le organizzazioni della società civile, comprese quelle della Chiesa cattolica.

 

 

 

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

10 gennaio 2023, 21:00