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Locandina della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani di quest'anno Locandina della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani di quest'anno 

Unità dei cristiani, dal Minnesota la spinta alla preghiera e alla giustizia

"Imparate a fare il bene; cercate la giustizia", il tema della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani 2023 che coinvolgerà le Chiese di tutto il mondo in date diverse. Nell'emisfero nord si tiene dal 18 al 25 gennaio. All'udienza il Papa ne ha fatto cenno invitando tutti a pregare e a operare per una piena comunione. Don Savina, Cei: "La preghiera, luogo straordinario dove ritrovare forza e speranza"

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Nei saluti ai fedeli di lingua italiana presenti all'udienza generale, Papa Francesco ha ricordato che oggi ha inizio la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, invitando ciascuno "a pregare e ad operare affinché fra tutti i credenti in Cristo si affermi sempre più il cammino verso la piena comunione", e incoraggiando a impegnarsi "con totale dedizione ed in ogni ambiente di vita, ad per essere costruttori di riconciliazione e di pace".

"Imparate a fare il bene, cercate la giustizia"

Il tema della Settimana 2023, scelto dal Consiglio delle Chiese del Minnesota, è tratto dal libro del profeta Isaia (1,17): "Quando alzate le mani per la preghiera, io guardo altrove. Anche se fate preghiere che durano a lungo io non le ascolto, perché le vostre mani sono piene di sangue. (...) Lavatevi, purificatevi, basta con i vostri crimini. È ora di smetterla di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, aiutate gli oppressi, proteggete gli orfani e difendete le vedove". L'autore di queste parole dure come pietre, visse nel l'VIII secolo a.C. in un periodo di prosperità economica e stabilità politica nei regni di Giuda e di Israele, eppure in entrambi dilagavano ingiustizia, corruzione e disuguaglianze. I poveri erano oppressi, le vedove e gli orfani senza protezione. 

Il contesto in cui sono stati preparati i testi di quest'anno

“Per anni – si legge nel documento preparato dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese – il Minnesota ha patito alcune delle peggiori discriminazioni razziali della nazione: nel 1862 fu teatro, ad esempio, della più grande esecuzione di massa nella storia degli Stati Uniti, quando trentotto indigeni Dakota furono impiccati a Mankato". Più recentemente, il Minnesota ha vissuto, nel marzo del 2020, l’omicidio di un giovane afro-americano, George Floyd, per mano di un agente di polizia. è nel contesto di quella violenza che sono stati redatti i testi per la Settimana 2023. "Il lavoro teologico sull’unità portato avanti dalla Commissione - si legge ancora - ha cercato di tenere insieme la ricerca dell’unità delle Chiese e la ricerca del superamento dei muri di separazione, come il razzismo, all’interno della famiglia umana. Ecco perché pregare insieme, specialmente pregare insieme per l’unità dei cristiani, assume un significato ancora più importante quando lo si pone al cuore delle lotte contro ciò che ci separa come esseri umani creati con pari dignità a immagine e somiglianza di Dio”.

La comune testimonianza delle Chiese 

Tra i sussidi e il materiale di approfondimento messi a disposizione on line dall'Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana per accompagnare la celebrazione della Settimana di preghiera per l'unità, anche un video realizzato insieme a cristiani di diverse Chiese. “I cristiani stanno in questa società per continuare a dire che vale la pena costruire un mondo più giusto, anche quando si vedono ingiustizie, fallimenti e ferite come quella della guerra”, afferma monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo. “Le Chiese cristiane possono stare insieme, possono collaborare e alzare la voce contro le ingiustizie che subiscono donne, bambini, e dare una comune testimonianza dello stesso Cristo e dello stesso Vangelo", sottolinea Dionisios di Kotyeon, vescovo ausiliare del Metropolita ortodosso d’Italia Polykarpos. “La tentazione è quella di pensare che l’ecumenismo sia soppesare bene ciò che abbiamo in comune e ciò che ci differenzia e per una settimana enfatizzare gli elementi comuni facendo finta che gli altri non esistano”, osserva il pastore Daniele Garrone, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, per il quale il motto di quest’anno “Imparate a fare il bene, cercate la giustizia”, invita ciascuno “a guardare se stesso, ad imparare e ad imboccare insieme la strada della conversione”.

Savina: molte le cose belle che accadono 

Don Giuliano Savina è il direttore dell'Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei. A Vatican News commenta il tema della Settimana e racconta gli sviluppi e i frutti concreti del dialogo ecumenico in Italia.

Ascolta l'intervista a don Giuliano Savina

Don Savina, il tema scelto per la Settimana 2023 è un richiamo forte alla conversione: “Imparate a fare il bene; cercate la giustizia”. Isaia parla ai suoi contemporanei, ma le sue parole sono di grande attualità, mi pare...

Questo tema è stato scelto dal Consiglio delle Chiese del Minnesota, un Consiglio di un territorio che ha patito alcune delle peggiori discriminazioni razziali della nazione, possiamo anche capire, quindi, come questi cristiani abbiano scelto una pagina significativa e che significativa rimane anche nel contesto contemporaneo in cui celebriamo questa Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, un contesto difficile, carico di punti molto delicati, dove la violenza sembra averla vinta. Invece, insieme al Consiglio delle Chiese cristiane del Minnesota, vogliamo rileggere questo versetto di Isaia con gli occhi della Risurrezione di Gesù, così come le prime comunità cristiane rileggevano i testi profetici a partire dalla Pasqua. Imparare a fare il bene vuole dire ritornare ad essere discepoli della Parola, discepoli di Lui che è morto ed è risorto e discepoli di una Parola che è capace di seminare il bene nel cuore, di far prevalere il bene sulla violenza e di questo le Chiese cristiane devono dare testimonianza ritornando a pregare insieme che è la ragione della Settimana, ciò vuol dire ritornare in quel Getsemani dove il Signore Gesù ha pregato per l'unità dei suoi discepoli perchè possano dare testimonianza di questo al mondo intero e questo seme possa essere un seme di pace e di giustizia.

Il tema indicato dai cristiani del Minesota vuol coniugare L'impegno per l'unità con quello per il superamento delle discriminazioni e delle ingiustizie nel mondo, qual è il legame tra questi due obiettivi?

Essere fedeli alla Parola del Signore vuole dire compiere quella giustizia che innanzitutto è la giustizia di Dio e la giustizia di Dio contiene il perdono, la misericordia e l'amore e quindi significa stare dentro questa storia così come il Signore ci ha insegnato, stare dentro questa storia per guardare negli occhi gli uomini e le donne di questa storia che stanno attraversando momenti difficili. Non ultimo, i momenti difficili sono vissuti proprio nelle relazioni tra le Chiese cristiane e la sfida che la storia ci pone innanzi è che siamo chiamati a viverli con ciò che il Vangelo di Gesù ci ha insegnato. Perché i cristiani sono chiamati ad essere luce e sale in questo mondo.

Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, padre Ioan Sauca, ha affermato: “Mentre ci sforziamo e preghiamo per l’unità dei cristiani, possiamo nutrire la nostra speranza collettiva per il nuovo anno e per affrontare i tempi difficili in cui tutti viviamo”. Lei pensa che questa Settimana potrà servire a riflettere sulla realtà e trovare nuova energia per guardare avanti?

La preghiera è un luogo straordinario nella misura in cui noi sottostiamo all'azione dello Spirito. La preghiera è il luogo dove il punto di riferimento non è il mio io, ma è il Signore, quindi la preghiera è quel luogo dove insieme ritorniamo ad ascoltare la Parola del Signore e la Parola del Signore è capace di toccare i cuori, di toccare le menti, ed è capace di permettere una nuova di visione, cioè di trovare il coraggio e la forza di percorsi possibili. E la possibilità di percorsi non è mai preclusa, ecco perché è importante ritornare sui testi della Parola di Dio come quello che ci viene proposto in questa Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani: "imparare a fare il bene" vuole dire ritornare ad essere discepoli del Signore e poter dire questa cosa insieme nella preghiera vuol dire ritornare a respirare lo spirito di Dio. Questo esercizio richiede una pazienza che solo lo Spirito è capace di generare in noi.

Guarda il video realizzato per la Settimana 2023

C'è una sollecitazione particolare che la Conferenza episcopale italiana rivolge ai cattolici in Italia per questa settimana?

Innanzitutto la Conferenza episcopale italiana ha promosso un video disponibile sul sito della Cei e su tutti i suoi canali di YouTube e sui social. In questo video si potrà ascoltare un messaggio scritto insieme ai responsabili di altre Chiese che rilegge il tema della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani incarnandolo nella situazione attuale, questo farà molto bene alle comunità cristiane. Attraverso l'Ufficio Nazionale per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, la Cei promuove anche il sussidio edito dal Centro Pro Unione dove possiamo trovare la presentazione del Consiglio cristiano delle Chiese di Milano che introduce il tema della Settimana, un commento teologico pastorale e la possibilità per ogni giorno della Settimana di avere una lettura quotidiana della Parola di Dio che può essere letta insieme con i fratelli e le sorelle delle comunità cristiane.

Che cosa succede in questa Settimana nelle diocesi in Italia?

L'ufficio della Cei è in contatto con le 226 diocesi italiane che stanno promuovendo nei territori una ricchezza di iniziative: da momenti ecumenici di preghiera, a dibattiti, tavole rotonde, a momenti di animazione pastorale e questa cosa è molto importante perché dalla preghiera si può promuovere anche la possibilità di esperienze di vissuti straordinari e ci sono degli esempi molto belli di realtà diocesane che, a partire dai dialoghi ecumenici   vanno a coinvolgere la scuola, l'università, le famiglie. Per esempio, la diocesi di Lucca sta promuovendo delle iniziative per i bambini, per gli adolescenti e per le famiglie. Così come l'Istituto studi ecumenici di Venezia sta preparando dei podcast che coinvolgono pastori, presbiteri e laici cattolici, protestanti e ortodossi che commenteranno brevemente le letture scelte per ogni giorno della Settimana. Sono solo degli esempi, ma le iniziative sono tante e questo vuol dire che a 60 anni dal Vaticano II, la svolta conciliare non porta semplicemente ad un dialogo per gli addetti ai lavori, ma quel dialogo si fa storia, si fa vissuto nelle nostre comunità.

Ecco, quelli che lei ha citato sono esempi di collaborazione pastorale, ci sono anche collaborazioni nell'ambito della carità, della solidarietà ai poveri, ad esempio?

Sicuramente ci sono, secondo le possibilità e secondo le specificità delle Chiese locali che sono molto diversificate. Sono contento di poter dire che le testimonianze ecumeniche che accadono nei territori diocesani vanno a coinvolgere anche la pastorale, la pastorale giovanile, la pastorale scolastica, quella familiare. Quindi Il delegato diocesano che è attento allo specifico del colloquio con i fratelli del mondo riformato e del mondo ortodosso, è testimone all'interno della propria Chiesa locale di possibili percorsi che possono innervarsi nell'ordinarietà dell'azione pastorale.

La sensibilità riguardo al dialogo e alla collaborazione tra cristiani di diverse Chiese è dunque in crescita?

Sì, possiamo dire che è in crescita, ma quello che a me piace dire è che questa sensibilità è presente e mi fa piacere poterlo dire anche in questa intervista perché bisogna avere il coraggio di narrare le cose che accadono e le cose che accadono sono molte e sono segni di speranza e di pace. E mi piacerebbe anche dire, declinando il testo di Isaia, che sono modalità concrete per cercare la giustizia, quella giustizia che nasce innanzitutto da un autentico dialogo.

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18 gennaio 2023, 09:00