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"Un minuto per la pace", iniziativa promossa dal Forum Internazionale Azione Cattolica (Fiac) "Un minuto per la pace", iniziativa promossa dal Forum Internazionale Azione Cattolica (Fiac) 

Un minuto di preghiera per la pace nell'iniziativa dell'Azione Cattolica

L'invito rivolto ai fedeli di ogni confessione e agli uomini di buona volontà è stato di riflettere e pregare, lasciando da parte gli impegni della giornata, per dedicare un minuto a chi in questo momento soffre per la guerra e le sue conseguenze in tutto il mondo

Michele Raviart - Città del Vaticano

“Diamo una mano alla pace”, perché, come ha ricordato Papa Francesco all’Urbi et orbi del 17 aprile scorso, “la pace è possibile, la pace è doverosa, la pace è primaria responsabilità di tutti!”. Questo il tema e l’ispirazione del minuto di preghiera organizzato in tutto il mondo dal Forum internazionale Azione Cattolica (Fiac) per questa mattina alle ore 13. L’invito è a fermarsi a riflettere e a pregare, lasciando da parte gli impegni della giornata, per dedicare un minuto a chi in questo momento soffre per la guerra e le sue conseguenze.

Dal 2014 in preghiera per la pace

Un’iniziativa rivolta a cattolici, cristiani, credenti delle altri religioni e uomini di buona volontà - nata nel 2014 dopo che un ulivo per la pace è stato piantato nei Giardini Vaticani da Papa Francesco, dal patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, dall’allora presidente israeliano Shimon Peres e dal presidente dell’Autorità Nazionale Palesitinese Abu Mazen - e quest’anno fortemente incentrata sul conflitto in Ucraina, ma senza dimenticare la Terra Santa, lo Yemen, il Myanmar e i Paesi dell’Africa in guerra.

Non dimenticare gli altri conflitti del mondo

“È molto importante non dimenticare gli altri conflitti”, come ci ricorda spesso Papa Francesco, spiega al microfono del collega Sebastián Sansón Ferrari della redazione spagnola, Paolo Seghedoni, vicepresidente nazionale del settore adulti dell'Azione Cattolica italiana, “ed è molto difficile oggi, soprattutto per noi che siamo in Europa, perché la guerra in Ucraina ovviamente ci sembra più importante delle altre, perché avviene in un luogo che vediamo come casa nostra”. “Credo però che sia molto importante per noi occidentali”, rimarca, “continuare ad avere a cuore anche le altre guerre. Di questo ce ne accorgiamo spesso quando ci sono persone che migrano e che fuggono dai conflitti o da altre situazioni di disagio, come carestia e povertà estrema. Bussano alle nostre porte e noi dobbiamo essere aperti e capaci di accoglienza. In questo senso, dobbiamo fare di più ed essere ancora più capaci di metterci nei loro panni e di camminare insieme alle persone che oggi in tutto il mondo vivono in difficoltà e perdono la casa, il lavoro e la famiglia in queste situazioni”.

Ascolta l'intervista integrale a Paolo Seghedoni

Le iniziative in tutto il mondo

Tante le iniziative promosse dal Fiac e dai 50 Paesi membri e sostenitori. In Ucraina ci sarà una celebrazione eucaristica nella parrocchia “Natività della Madre di Dio” di Leopoli cui seguirà la recita del Rosario, così come in Burundi è prevista una Messa in radiodiffusione su Radio Maria dedicata all’evento. L’Azione cattolica argentina lancerà il concorso di arte e disegno “Educar para la Paz”, un’iniziativa rivolta già da 15 anni a bambini e giovani dai 4 a 18 anni nelle scuole e nei gruppi ecclesiali, mentre la Fiac in America Latina - che comprende Messico, Guatemala, Nicaragua, Venezuela, Colombia, Perù, Paraguay, Uruguay e Argentina - ha proposto, in linea con il tema della giornata, è quella di scrivere la parola “pace” sulla mano, scattare una foto e pubblicarla sui social network con hashtag dedicati.

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08 giugno 2022, 12:19