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La nuova campagna di Caritas Italiana e Focsiv è rivolta alle popolazioni mediorientali La nuova campagna di Caritas Italiana e Focsiv è rivolta alle popolazioni mediorientali

La pace va oltre: come ricostruire la speranza in Medio Oriente

La campagna di Caritas Italiana e Focsiv si rivolge all’area del Medio Oriente, dalla Giordania all’Iraq, dal Libano alla Siria, fino alla Terra Santa e alla Turchia. Fino al 18 aprile si possono donare, al 45582, 2 euro inviando un sms o 5 e 10 euro con una chiamata da rete fissa

Andrea De Angelis - Città del Vaticano

Ricostruire la speranza, generare comunità solidali in grado di riconciliare le persone, operando con gioia per la pace e la giustizia. Mai come oggi, di fronte all’espandersi della follia umana della guerra, occorre dare vita ad operazioni di pace, tessere e cucire le ferite, sostenere la speranza. A partire dai giovani. Operazioni di pace che abbiano radici nella giustizia, tutelando i diritti e garantendo i servizi di base, dall’educazione alla salute, dal lavoro ad una abitazione dignitosa. La solidarietà non ha confini. Non bisogna dimenticare le guerre già in corso, oltre alla recente tragedia che dilania l’Ucraina, che si protraggono da decenni. Per questo, l’impegno di Caritas Italiana e Focsiv si rivolge in particolare, in questi giorni, all’area del Medio Oriente, dalla Giordania all’Iraq, dal Libano alla Siria, fino alla Terra Santa e alla Turchia.

Un futuro a rischio 

Un’area dove i giovani costituiscono gran parte della popolazione, ben oltre la metà e purtroppo hanno grande difficoltà nel costruire un futuro di lavoro e di pace. La disoccupazione va dal 30% in Turchia ad oltre il 75% in Siria. Tuttavia, i giovani sono il presente, l’unica speranza sulla quale costruire nuove comunità fondate sull’inclusione sociale, il dialogo e l’attenzione ad un territorio sempre più esposto alle siccità legate al cambiamento climatico. Vi è poi il tema della discriminazione femminile e quello dei profughi e dei rifugiati, senza dimenticare gli sfollati interni. In Libano, ad esempio, un cittadino su quattro è profugo. 

Siamo tutti fratelli

Papa Francesco nella enciclica Fratelli tutti ci ricorda come "la vera riconciliazione si raggiunge in maniera proattiva, formando una nuova società basata sul servizio agli altri, più che sul desiderio di dominare; una società basata sul condividere con altri ciò che si possiede, più che sulla lotta egoistica di ciascuno per la maggior ricchezza possibile; una società in cui il valore di stare insieme come esseri umani è senz’altro più importante di qualsiasi gruppo minore, sia esso la famiglia, la nazione, l’etnia o la cultura".  In questa direzione, vi sono persone, organizzazioni e comunità che continuano a seminare pace e giustizia, uomini di buona volontà, incapaci di arrendersi davanti al male, permettendo alla pace di "andare oltre". 

La pace va oltre

La Campagna “La pace va oltre” di Caritas Italiana e Focsiv vuole alimentare una cultura della cura e delle relazioni solidali e accompagnare concretamente nella ricostruzione di asili, scuole, centri di salute, rigenerare il tessuto sociale attraverso servizi per la comunità, dall'educazione alla cultura. Particolare attenzione verrà data alla creazione di opportunità di lavoro per i giovani e le donne, grazie alla formazione-lavoro, atelier di apprendimento di mestieri, creazione di piccole imprese, di cooperative, di lavoro autonomo e di percorsi per facilitare l’inserimento in aziende. Verranno sostenuti i profughi e i rifugiati nel migliorare l’accesso ai servizi di base ed a integrarsi nelle comunità locali se non vi sono possibilità di ritorno nelle loro città di origine. Per sostenere questa campagna fino al 18 aprile si possono donare, al 45582, 2 euro per ciascun sms, 5 o 10 Euro per le chiamate da rete fissa.

 

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08 aprile 2022, 13:29