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Un'autocolonna delle Misericordie d'Italia a Varsavia con farmaci, viveri e vestiti Un'autocolonna delle Misericordie d'Italia a Varsavia con farmaci, viveri e vestiti  

Ucraina: le Misericordie per i ricongiungimenti familiari e il sostegno ai rifugiati

L'impegno dei 700mila fratelli delle Misericordie d'Italia per i feriti dalla guerra russo-ucraina e i rifugiati. Il presidente Domenico Giani: favoriamo soprattutto operazioni di 'Family-link' portando in Italia famiglie con bambini recuperate al confine con la Romania e la Polonia

Luca Collodi - Città del Vaticano

Arrivati a Varsavia da Firenze tre autotreni carichi di generi alimentari, vestiario, materiali di prima necessità e farmaci per i profughi ucraini. Gli aiuti sono organizzati dalla Confederazione delle Misericordie italiane che ha raccolto, grazie alle Confraternite italiane, 70 bancali di merce stoccata in un magazzino e utilizzata per sostenere i rifugiati al confine con l'Ucraina. Si tratta di uno dei primi interventi promossi dalle Misericordie, in collaborazione con Caritas, nunziature apostoliche, governi e istituzioni locali. 

I ricongiungimenti familiari

"Come Misericordie - spiega a Radio Vaticana-Vatican News il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia, Domenico Giani - siamo impegnati fin dai primi momenti, anche su richiesta di organizzazioni cattoliche con le quali siamo in contatto, in attività di ' Family link' con ricongiungimenti con parenti o amici. Ma, con l'aiuto dell'Esarcato greco-cattolico, abbiamo anche intercettato al confine e trasferito a Cattolica 14 bambini provenienti da un orfanotrofio ucraino accompagnati da una signora con i suoi 2 bambini e altre famiglie. Questa è stata la prima operazione che abbiamo fatto direttamente in loco, venerdì 4 marzo. In collaborazione con i missionari orionini di Tortona - c'è un sacerdote italiano presente a Leopoli, don Moreno Cattelan -, abbiamo accompagnato a Tortona altre persone non vedenti tra i quali due bimbi piccoli. Allo stesso tempo abbiamo recuperato al confine tra Ucraina e Polonia altri rifugiati e li stiamo accompagnando proprio in questi momenti in Toscana."

Ascolta l'intervista con il presidente Giani

L'accoglienza dei rifugiati

"A breve - prosegue Giani - partiremo con un trasporto sanitario e, se tutto va bene, dovremmo prendere e accompagnare in alcuni ospedali di Roma una ventina di bambini con problematiche varie, in particolare oncologici. Stiamo lavorando anche con un'organizzazione di volontariato legata allo Stato della Città del Vaticano e sono partiti da Firenze alcuni mezzi della Confederazione delle Misericordie con generi di prima necessità, così come da tante altre sedi delle Misericordie italiane. Quello che vorrei dire qui è che davvero quello che noi stiamo notando, è un  grande impegno, c'è  molta  generosità e non solo nelle Misericordie. Abbiamo la necessità e il problema di stoccare e di inviare molti generi alimentari. Stiamo operando per questo anche con il Sovrano militare Ordine di Malta, il Cisom, che ha messo a disposizione a Milano delle strutture. Io sono in contatto con l'ausiliare di Leopoli e con i nunzi apostolici di Polonia, Romania e con le autorità locali. Ma stiamo lavorando molto, ripeto, soprattutto per il ricongiungimento di familiari".

L'aiuto ai bambini orfani

"Il problema dei bambini - spiega ancora Domenico Giani - è presente alla nostra attenzione. In questo momento per garantire che tutto proceda secondo le regole, l'Ucraina ha fatto un accordo con la Polonia per il transito dei bimbi e stiamo vedendo con loro come riorganizzare al meglio questa cosa. Ovviamente sono in contatto anche con il ministero dell'Interno, con il ministro e con il prefetto che si occupa proprio di  temi immigratori".

La gestione dell'emergenza umanitaria

"Quello che i nostri volontari in prima linea hanno visto è, da un lato, una buona organizzazione per l'afflusso e l'accoglienza dei profughi. La Polonia, ma anche la Romania, la Slovenia - racconta il presidente delle Misericordie d'Italia - stanno reagendo molto bene. Sono nazioni con una grande capacità di reazione, una grande organizzazione sia militare che di Protezione Civile, poi la Caritas e le organizzazioni cattoliche. Certo, c'è confusione, come si può immaginare in questi centri, ma l'accoglienza è garantita. Dall'altro lato, i nostri volontari hanno visto negli occhi, negli abbracci, negli sguardi, negli scambi di colloqui con queste persone, il desiderio di rimanere vicini e la speranza di tornare subito a casa. Il desiderio è di non lasciare soli i familiari che sono rimasti in Ucraina. Una storia commovente è stata quella di una famiglia: papà, mamma e una bambina piccola, che aveva dovuto lasciare in Ucraina l'altra figlia di 8 anni perchè non erano riusciti a ricongiungersi con la bambina che si trovava da parenti mentre loro sono dovuti andare via. La loro preoccupazione è di portare la  bambina fuori dal Paese. Il desiderio di tutti - conclude Domenico Giani - è che le famiglie possano ricongiungersi e che la guerra finisca presto. Quello che abbiamo notato è anche la grande dignità di queste persone, un senso di appartenenza di un popolo e anche una grande fede nel Signore.

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09 marzo 2022, 09:21