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A Cascia le monache agostiniane accolgono 10 ucraini

Ieri i profughi hanno incontrato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, che nella basilica di Santa Rita ha celebrato una Messa per invocare la pace sull’Ucraina e ha poi chiesto l’intercessione della Santa dei Casi Impossibili con una supplica appositamente composta

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

 “Siamo qui per chiedere l’aiuto di Santa Rita e per dire con forza che le nostre armi per fermare il male e la violenza sono la preghiera e la solidarietà”: è quanto ha detto ieri l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, nell’omelia pronunciata durante la Messa presieduta nella basilica di Cascia. Il presule si è recato nella cittadina umbra per chiedere l’intercessione della Santa dei Casi Impossibili, affinché Dio conceda giorni di pace “per l’Ucraina aggredita e umiliata, per la nostra Europa e per il mondo intero”. Prima della celebrazione eucaristica monsignor Boccardo ha voluto salutare i dieci ucraini - due famiglie, tra cui un neonato e una donna incinta - accolti venerdì scorso dalle monache agostiniane, in una struttura vicina al monastero, dopo il suo appello rivolto ai fedeli dell’arcidiocesi ad aprire “il cuore e le case per assicurare accoglienza, compagnia e conforto a quanti, specialmente mamme e bambini, sono costretti a lasciare il proprio Paese”.

L’accoglienza delle monache agostiniane offerta a 10 ucraini

Le famiglie ospitate a Cascia, grazie alla comunità monastica agostiniana, “sono vittime in fuga dall’orrore della guerra, che gli ha portato via tutto”, che “hanno bisogno di ritrovare serenità e speranza”, ha spiegato suor Maria Rosa Bernardinis, badessa del Monastero Santa Rita. “Con questa consapevolezza abbiamo aperto le porte del nostro monastero, decise a dar loro una casa sicura dalla quale ripartire - ha proseguito la religiosa -. Essere al loro fianco per la rinascita è un dono e una responsabilità: per entrambi ringraziamo il Signore e chiediamo a lui di darci la forza per lasciare nei loro cuori il seme dell’amore e della pace che Santa Rita ci chiama a diffondere”. Suor Maria Rosa ha aggiunto che “l’accoglienza è espressione di quella sensibilità che nasce dalla preghiera, che se è autentica non può non sfociare nella carità”, e proprio per rafforzare la preghiera a Dio in questo momento storico così difficile, le monache agostiniane si sono unite alla supplica che monsignor Boccardo ha rivolto a Santa Rita per la pace in Ucraina. È stato lo stesso presule a comporre la preghiera. Dopo aver affidato il Paese martoriato dalla guerra da 19 giorni, il 6 marzo scorso, a San Benedetto, patrono d’Europa, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, ha voluto continuare a pregare, insieme ai suoi fedeli, per “chiedere a Dio, Padre di misericordia, di suscitare con il suo Spirito in quanti reggono le sorti dei popoli desiderio di dialogo e volontà di pacificazione”.

La supplica di monsignor Boccardo a Santa Rita per la pace

“Santa Rita, sorella nostra, la tua esistenza ha profumato di Vangelo, hai accolto la parola del perdono che crea possibilità di vita sempre nuove, nel segno della spina ci hai parlato della sapienza della Croce che illumina di senso anche le prove più dure. In quest’ora drammatica della storia, mentre avanziamo tra fragore di guerra e gemiti di morte, fiduciosi innalziamo la nostra supplica a te,  che sei stata donna di riconciliazione e di pace: la tua preghiera ottenga al nostro Continente uomini di mente illuminata e cuore magnanimo che, rinunziando ad ogni ambiziosa ricerca di prestigio e di potere, sappiano governare con vera sapienza i popoli loro affidati; non prevalga tra loro la forza delle armi e la logica egoistica del profitto economico, ma si impegnino a collaborare nella ricerca del bene comune, per camminare insieme verso un futuro di sincera fraternità, dove siano assicurati per tutti la giustizia e il pane, la libertà e la pace; implora per loro il dono dello Spirito Santo che fermi la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisca soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra; chiedi per noi la forza di essere sempre artigiani della pace,  la capacità di guardare con benevolenza  tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino, la sapienza che ci fa trasformare le nostre armi  in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia,  le nostre tensioni in perdono. Per l’Ucraina aggredita e umiliata, per la nostra Europa e per il mondo intero domanda con noi al Signore Gesù, principe della pace, giorni di pace. Amen”.

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14 marzo 2022, 13:50