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Manifestazione in supporto dei militari di Paul-Henri Sandaogo Damiba Manifestazione in supporto dei militari di Paul-Henri Sandaogo Damiba 

Burkina Faso, i vescovi ai militari: siano garantite sicurezza e giustizia

I presuli del Paese africano, prendendo atto della presa di potere da parte dei militari del Movimento patriottico per la salvaguardia e la restaurazione (Mpsr), avvenuto lunedì scorso a Ouagadougou, invitano le autorità a rispondere alle profonde aspirazioni del popolo. Ad una voce la preghiera per una pace duratura

Anna Poce - Città del Vaticano

"Vogliamo ricordare che l'autorità politica è un servizio per il bene comune. Le nuove autorità prendano a cuore la necessità di organizzarsi adeguatamente per rispondere alle profonde aspirazioni del nostro popolo. Chiediamo loro di garantire la sicurezza, l'integrità fisica e la dignità delle persone arrestate”. Così nella dichiarazione della Conferenza episcopale di Burkina-Niger diffusa ieri, dopo l’incontro di mercoledì 26 gennaio con vari capi religiosi organizzato dalle attuali autorità militari al potere per spiegare le ragioni della loro azione. 

Lunedì 24 gennaio - lo ricordiamo -  più decine di soldati ribelli hanno annunciato ai media l’arresto del presidente Roch Marc Christian Kaboré, dopo due giorni di manifestazioni e scontri nella capitale del Paese dell'Africa occidentale. I militari hanno assunto il controllo e messo fine alla presidenza di Kaboré per riportare la sicurezza nel Paese, accontentando le richieste di una popolazione critica verso il governo, perché incapace di combattere la violenza jihadista dilagante da anni e di gestire la crisi umanitaria che ne è derivata.La giunta militare ha riferito ai mezzi di comunicazione che il colpo di Stato è avvenuto “senza alcuna violenza fisica contro gli arrestati che sono tenuti in un luogo sicuro, nel rispetto della loro dignità”. Il nuovo regime ha sospeso la Costituzione e sciolto l'Assemblea nazionale. Ora starebbe lavorando per stabilire il calendario delle nuove elezioni.

Tante le sfide del Paese da affrontare oltre la sicurezza

“Noi, vescovi del Burkina Faso, prendiamo atto dei cambiamenti avvenuti” hanno affermato i presuli, sottolineando che “cambiamenti così bruschi e incostituzionali non avvengono senza problemi” e che, se è stata la sfida della sicurezza a motivare gli eventi, ce ne sono anche altre che devono essere affrontate e che richiedono la partecipazione di tutti, come “in particolare il ritorno degli sfollati alle loro case, la riconciliazione nazionale e la sfida economica”. Dinanzi dunque a questa nuova situazione, che suscita non pochi interrogativi, la Chiesa del Burkina Faso invita la popolazione a pregare insistentemente per chiedere a Dio di essere illuminata e di ottenere il suo Spirito di saggezza per “progredire verso una fine definitiva della crisi e una pace duratura”; e chiede infine l’intercessione della Beata Vergine Maria, Regina della Pace, e di San Giuseppe, protettore della Chiesa Universale, affinché il Paese ricerchi la “riconciliazione, la giustizia e la vera pace”.

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28 gennaio 2022, 11:21