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Un abbraccio ai ministri del Vangelo che sono perseguitati a causa della loro testimonianza. Nel giorno di Natale, fra Agnello Stoia, parroco della Basilica di San Pietro Un abbraccio ai ministri del Vangelo che sono perseguitati a causa della loro testimonianza. Nel giorno di Natale, fra Agnello Stoia, parroco della Basilica di San Pietro

Natale, il parroco di San Pietro ricorda i sacerdoti perseguitati nel mondo

Fra Agnello Stoia rivolge un pensiero a tutti i ministri del Vangelo discriminati per la loro testimonianza. L’intervento, nel giorno di Natale, trasmesso da Telepace. Interventi del cardinale Zenari e del cappellano del Bambin Gesù

Eugenio Bonanata - Città del Vaticano

Vicinanza a tutti i sacerdoti perseguitati attraverso la preghiera. È il pensiero del parroco della Basilica di San Pietro, fra Agnello Stoia, intervenuto durante la tradizionale diretta natalizia di Telepace intitolata ‘…E vide una grande luce’, condotta dal fondatore dell'emittente don Guido Todeschini. “Cerco di vivere questo mio servizio a nome di tutti i preti del mondo”, afferma dal Colonnato del Bernini fra Agnello, rivolgendosi a tutti i ministri del Vangelo che operano nei luoghi di estrema periferia del mondo.

Fra Agnello Stoia, parroco della Basilica di San Pietro

Sono tanti i religiosi emarginati a causa dell’annuncio di Gesù. E sono tanti anche quelli che fanno fiorire il Vangelo nonostante sperimentino quotidianamente situazioni di inospitalità. “Li sostengo tutti con il mio affetto”, prosegue fra Agnello illustrando i simboli natalizi in Piazza San Pietro compreso il monumento dei migranti voluto da Papa Francesco negli anni scorsi. Quella del francescano è una delle testimonianze al centro del programma di Telepace, sottolinea don Guido Todeschini che parla di un ritorno alle origini per l’emittente.

Da 44 anni il programma di Natale si ripete sempre nella stessa formula nell’ambito della filosofia del dare voce a chi non ha voce. L’appuntamento, ormai storico, è nato a Verona nel 1977 sulle frequenze di Radiopace agli albori del progetto editoriale della  che negli anni Novanta si è esteso anche a Roma per desiderio di san Giovanni Paolo II. “Non facciamo nulla di straordinario”, sottolinea don Todeschini. “In queste quattro ore, a partire dalle 14.00, ci mettiamo a disposizione per stare vicino alla gente e in modo particolare agli ultimi e a quanti soffrono”.

Don Guido Todeschini

Linee aperte, dunque, per un solo obiettivo: fare compagnia. “Ascoltiamo i desideri delle persone, gli aneliti, gli auspici e anche gli auguri nel quadro di un incontro familiare”, dice ancora il sacerdote che ricorda le modalità per intervenire. Basta una telefonata o un messaggio 

Fitta la scaletta della trasmissione (a cui è possibile intervenire inviando messaggi al numero 3519319955 o e-mail all’indirizzo redazione@telepace.net), che coprende anche la diretta di una Messa da Verona e un collegamento con il cardinale Mario Zenari per non dimenticare "l’amata e martoriata Siria". Si parlerà inoltre dell’azione caritativa di Telepace a favore dei più svantaggiati, di alcune iniziative natalizie sul territorio veneto, nonché dei primi richiedenti asilo giunti recentemente a Roma da Cipro grazie all’intervento del Vaticano e della Comunità di Sant’Egidio.

Spazio anche al Natale in corsia con un reportage realizzato all’interno dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma sulla situazione dei fanciulli ricoverati che non possono ricevere visite dei familiari a causa dell’emergenza sanitaria. Ad illustrare l’azione a favore dei nuclei, il cappellano del nosocomio, padre Mario Puppo, e le due caposala, suor Luisa Cirulli e Adele Ripa.

Natale in corsia , padre Mario Puppo

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25 dicembre 2021, 10:45