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Papa Francesco e il re del Bahrein, Hamad bin Isa al Khalifa, durante l'udienza, in Vaticano, del 3 febbraio 2020 (foto d'archivio) Papa Francesco e il re del Bahrein, Hamad bin Isa al Khalifa, durante l'udienza, in Vaticano, del 3 febbraio 2020 (foto d'archivio)

Il Papa invia una lettera al re del Bahrein

La missiva del Pontefice consegnata al sovrano, Hamad bin Isa al Khalifa, dal cardinale Tagle che il 10 dicembre, ad Awali, ha consacrato la nuova cattedrale intitolata a “Nostra Signora d’Arabia”. Monsignor Hinder: il re auspica una visita di Francesco nel Paese

Isabella Piro – Città del Vaticano

“Un incontro molto cordiale”: così monsignor Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia del Sud (comprendente Yemen, Oman, Emirati Arabi Uniti) e amministratore del Vicariato apostolico dell’Arabia del nord (comprendente Kuwait, Qatar, Bahrein e Arabia Saudita) definisce l’incontro avvenuto venerdì 10 dicembre con il re del Bahrein, Hamad bin Isa al Khalifa. Insieme al presule, erano presenti anche l’arcivescovo Eugene Martin Nugent, nunzio apostolico in Kuwait, Qatar e Bahrain, e il cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli. Il porporato – riferisce monsignor Hinder – ha consegnato al sovrano una lettera di Papa Francesco e, da parte sua, il monarca ha espresso “il suo grande desiderio di vedere un giorno il Pontefice in Bahrein”. Il re, aggiunge il presule, “ha ribadito anche il suo intento di favorire una sempre maggiore apertura del Paese alle persone che non seguono la religione musulmana”. Da ricordare che il 19 maggio 2014 Francesco ha ricevuto in udienza, in Vaticano, il sovrano.

Comunità cattolica multietnica, multilingue e multirituale

Successivamente, afferma il vicario apostolico, il cardinale Tagle ha preso parte ad un incontro con alcuni membri della comunità cattolica locale ed ha sottolineato “la loro peculiare esperienza di vivere la comunione ecclesiale in seno ad una comunità che ha la caratteristica di essere multietnica, multilingue e multirituale, essendo formata per lo più da immigrati giunti in Bahrein per lavorare”. Sempre il 10 dicembre, il prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli ha consacrato ad Awali, nel regno, la cattedrale di “Nostra Signora d’Arabia”, patrona del Golfo Persico. Nella sua omelia, il porporato ha esortato i cattolici locali ad essere “pietre vive” che rendono la Chiesa “casa della famiglia di Dio”. Tre le strade indicate dal prefetto vaticano per diventare comunità vera: “la Parola di Dio, l’Eucaristia e il servizio alla carità”.

Consacrata la nuova cattedrale di “Nostra Signora del Bahrein”

La nuova cattedrale ha una capienza di 2.300 posti ed ospita due cappelle, due saloni e due spazi per le confessioni. Disegnata dall’architetto italiano Mattia del Prete, il luogo di culto ha una forma ottagonale che richiama una tenda, con l’obiettivo di ricordare quella in cui, secondo l’Antico Testamento, Mosè incontrò il suo popolo. Ad ideare il progetto era stato monsignor Camillo Ballin, vicario apostolico dell’Arabia settentrionale scomparso il 12 aprile dello scorso anno. La chiesa è stata poi costruita nell’arco di sette anni, su un terreno di 9mila metri quadrati donati proprio dal re Hamad. Tra i grandi sostenitori del progetto, anche Aiuto alla Chiesa che soffre. Da segnalare, infine, che alla consacrazione della cattedrale di “Nostra Signora d’Arabia” seguirà, il prossimo 17 dicembre, quella di una nuova chiesa cattolica intitolata a “San Giovanni Battista”, situata nella parte occidentale degli Emirati Arabi Uniti, a 250 km da Abu Dhabi, al confine con il Qatar. Il rito sarà presieduto da monsignor Hinder.

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13 dicembre 2021, 09:16