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Marocco, la cattedrale di San Pietro di Rabat inaugurata il 17 novembre 1921 Marocco, la cattedrale di San Pietro di Rabat inaugurata il 17 novembre 1921 

La cattedrale di Rabat celebra 100 anni dall’inaugurazione

Nella capitale marocchina, al via, il 20 novembre, al calendario delle iniziative per ricordare la costruzione dell’edificio di culto che nel 1923 apparteneva al vicariato apostolico creato da Pio XI poi, nel 1955, divenuto arcidiocesi

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Guardare al passato con gratitudine e riconoscenza, vivere il presente con passione e abbracciare il futuro con speranza: sono le attitudini cristiane che l’arcivescovo di Rabat, il cardinale Cristόbal Lόpez Romero, invita a sviluppare in occasione delle celebrazioni per il centenario dell’inaugurazione della cattedrale San Pietro di Rabat. “Vogliamo cogliere l’occasione del centenario per onorare i nostri predecessori, per ringraziare tutto ciò che hanno fatto e di cui ora godiamo" scrive il porporato in una lettera ai fedeli, esortandoli a costruire la comunione fra tutti a partire dalle diversità e ad impegnarsi a vivere in fraternità anche con i cristiani delle altre confessioni, con i musulmani e qualunque persona di buona volontà.

Le iniziative per il centenario

La cattedrale di Rabat è stata consacrata nel 1933. Era stata inaugurata ancora incompiuta il 17 novembre del 1921. Per celebrare i suoi 100 anni sono stati pensati diversi appuntamenti fino al 29 giugno del prossimo anno, festa dei Santi Pietro e Paolo. Il 20 novembre, alle 10.30, è prevista una Messa diocesana cui seguirà un momento conviviale e alle 20 un concerto del Coro da Camera del Marocco. Tra le altre iniziative sono in programma: il 4 e 5 dicembre una "maratona di preghiera", il 9 e 10 dicembre concerti dell’Orchestra Filarmonica Marocchina e il 17 dicembre un concerto di Natale del gruppo croato Klapa Armorin. Per il 2022 si stanno organizzando eventi per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, per il 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro e per marzo, per ricordare la visita di Papa Francesco in Marocco del 2019, e ancora avvenimenti socio-culturali e progetti artistici. Nella Sala San Pietro della cattedrale è stata allestita una mostra fotografica con antiche istantanee, mentre, durante tutto l’anno, all’istituto ecumenico di teologia Al Mowafaqa, luogo di formazione e di incontri che promuove il dialogo interculturale e interreligioso, verranno offerte conferenze sull’architettura, sulla storia e sul significato di una cattedrale. “Celebrare il centenario della cattedrale deve essere per noi un’occasione, una magnifica occasione, per riscoprire che apparteniamo alla Chiesa universale” evidenzia il cardinale Lόpez Romero nella sua missiva all’arcidiocesi di Rabat, aggiungendo che l’appartenenza alla Chiesa si dimostra “attraverso la conoscenza della storia e delle persone, mediante la frequenza e partecipazione ai sacramenti e ad altre attività, l’impegno a servizio delle comunità parrocchiali, la collaborazione economica” e mediante l’amore.

Il pellegrinaggio alla cattedrale

Il cardinale Lόpez Romero raccomanda in particolare di recarsi in pellegrinaggio in cattedrale. Per il porporato “un vero viaggio spirituale” da compiere a livello parrocchiale, con la propria famiglia, in piccoli gruppi o singolarmente. L’arcivescovo di Rabat suggerisce di iniziarlo con “un momento di preghiera e meditazione, che può continuare durante il viaggio”, di soffermarsi in cattedrale per una visita guidata e di terminare il percorso nella Sala della riconciliazione con una preghiera comune e, per chi lo desidera, con la confessione. Il porporato auspica inoltre, da includere nel pellegrinaggio, una celebrazione eucaristica, la firma del libro degli ospiti e un’offerta alla cattedrale, e per concludere consiglia la condivisione di un pasto e momenti di convivialità. Infine il cardinale Lόpez Romero raccomanda che la cosa più importante del pellegrinaggio sia l’incontro con Cristo, “presente nel Santissimo Sacramento, ma anche nella Parola di Dio, nella riconciliazione, nell’altare, nella luce del cero pasquale, in diversi simboli”, e soprattutto nei sacerdoti e in ogni fratello e sorella incontrati.

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12 novembre 2021, 13:02