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Economy of Francesco, Brandi: dalla cultura dell’“io” a quella del "noi"

Prosegue a Gubbio, fino a domani, l’Economy of Francesco Summer School. Iniziata lo scorso 29 agosto mira, come recita il titolo stesso, a “Ripensare l’economia a partire dai beni comuni”

Debora Donnini – Città del Vaticano

È la parola “noi” che in qualche modo sembra riassumere il percorso che segue The Economy of Francesco, il movimento fatto di giovani imprenditori e economisti, che punta a dare un’anima all’economia generando processi inclusivi. Lo aveva peraltro detto chiaramente il Papa nel videomessaggio dell’evento internazionale del novembre dell’anno scorso: “Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più ‘gli altri’, ma che impariamo a maturare uno stile di vita in cui sappiamo dire ‘noi’”.

 

Una parola che ritorna più volte nell’intervista con una delle partecipanti alla Summer School, che vede la presenza di circa 35 persone da 14 Paesi del mondo, a Gubbio fino al 4 settembre, e che costituisce uno dei tasselli del vasto panorama di incontri e iniziative di The Economy of Francesco. Valentina Brandi, 32 anni, sposata, ha 2 figli e ha fatto un dottorato in economia. E’ molto positiva, racconta, l’esperienza che sta vivendo. Le giornate sono scandite da momenti formali e informali, durante i quali si possono trasmettere la propria esperienza e i punti di vista. “Fil rouge della Summer School - rimarca - è far vedere come da una cultura dell’ ‘io’, di un’attività economica che si muove per interesse personale, si possa passare a una cultura del ‘noi’ in cui le scelte economiche sono di condivisione”.

Ascolta l'intervista a Valentina Brandi

"Essere parte di"

La varietà dei Paesi di provenienza dei partecipanti al corso è uno degli aspetti importanti che Valentina Brandi mette, poi, in rilievo. La ricchezza viene anche dal fatto che non ci si confronta solo su argomenti teorici, ma sulla possibilità di scambiare i propri punti di vista sugli argomenti che vengono affrontati come ad esempio i commons goods (i beni comuni), i beni come beni relazionali, l’aspetto della fiducia. Si affrontano sia attraverso lezioni frontali, sia lavori di gruppo. Ci sono molti filoni di ricerca, ad esempio nella “behavioral economics”, “l’economia comportamentale”, la ricerca sta andando avanti sull’aspetto della neuroeconomia e del fatto che strutturalmente, nel nostro modo di vedere il mondo, siamo più portati a sentirci un “noi” piuttosto che un “io”. Questo aspetto è stato ripreso dall’economia della famiglia: nel rapporto madre-figlio, ad esempio, il neonato è una cosa sola con la madre, all’inizio, e poi piano piano si rende conto di avere una propria individualità. “Con i miei collegi - afferma Brandi - ci stiamo rendendo conto dell’importanza del ‘sentirsi parte di’ perché senza ‘sentirsi parte di’, certe scelte di condivisione non si possono fare”.

Riflessione e azione

Sulle proposte concrete spiega che la Summer School nasce per offrire spazi di condivisione sulla cultura del “noi” a livello di scelte economiche. Un aspetto che va poi riportato nella vita quotidiana, nei rapporti che instauriamo come economisti, lavoratori, imprenditori e così via. Quindi, bisogna lavorare su più piani. The Economy of Francesco, infatti, si nutre di due momenti: un momento di riflessione e uno di azione, che vanno di pari passo. Per fare un esempio, la dottoressa Brandi racconta del contributo che lei porta nel settore sanitario, in particolare nell’ambito dei servizi socio-sanitari, affinché siano più prossimi alla cittadinanza e si possa passare dall’idea di welfare state all’idea di welfare community, coinvolgendo la cittadinanza nei servizi stessi.

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03 settembre 2021, 08:00