Un mese con Maria Un mese con Maria 

"Un mese con Maria", la morte di Benedetta Bianchi Porro

Nell'odierna meditazione, il cardinale Angelo Comastri torna sulla testimonianza di fede di questa giovane che visse con accettazione e coraggio la malattia e poi la morte. Benedetta, dicevano molti, aveva una bontà inspiegabile. La riflessione del porporato fa parte di un ciclo di 31 puntate realizzate da Telepace e rilanciate da Vatican News per scoprire la devozione alla Vergine nel mese a lei dedicato

Eugenio Bonanata e Daniele D'Elia - Città del Vaticano

Continua, oggi, la narrazione della meravigliosa storia di Benedetta Bianchi Porro. Nonostante gravemente malata ed invalida, racconta Comastri, la giovane viene sostenuta costantemente dall'affetto degli amici e dei conoscenti che vanno a farle visita. C'è in lei “una bontà umanamente inspiegabile” e che traspare a tutti e di cui fanno esperienza soprattutto i genitori. C'è un denso scambio di corrispondenza tra questa famiglia e quanti chiedono notizie della ragazza e delle sue condizioni di salute. Da questo epistolario emerge grande coraggio e grande apprezzamento per la vita data in dono a tutti, malgrado le tribolazioni. Non chiede la guarigione fisica, accetta la sua condizione e considera il suo stato, comunque, “una ricchezza”. E afferma che nel letto che è “la sua dimora” ha trovato una “sapienza”, più grande di ogni altra.

"Un mese con Maria", 27.ma meditazione

Nei giorni in cui l'epilogo della sua storia è vicino, Benedetta, costretta a letto, chiama la madre e le chiede di pregare assieme il Magnificat. La sua fede in Dio e la sua devozione alla Vergine Maria, nonostante la sofferenza, sono una lezione impareggiabile di santità. La sensazione vissuta in quei momenti è stata riportata dalla mamma in persona al cardinale Comastri. La Madonna le è maestra per affrontare la dura scuola del Calvario. Scrive: “nelle prove mi raccomando alla Madre che ha vissuto prove e durezze le più forti, perché riesca a scuotermi e a generare dentro il mio cuore il suo figlio così vivo e vero come lo è stato per Lei”. Continuamente attinge forza dalla Mamma Celeste per continuare ad essere serena e “far fiorire” il suo dolore. Il 23 gennaio 1964, poco prima di morire, nel giardino della casa di Benedetta Bianchi Porro sboccia una rosa bianca, fuori stagione. “Un dolce segno” per lei, consapevole che il trapasso è, in fondo, l'inizio di una vita più piena.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

27 maggio 2021, 14:00