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Libano, dal Mecc sostegno alle famiglie provate dalla pandemia

L'impegno del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente (Mecc) per i più bisognosi nel Paese dei cedri, in ginocchio per una profonda crisi sociale e politica oltre che sanitaria

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

Nuovi aiuti in Libano dal Consiglio delle Chiese del Medio Oriente (Mecc) alle famiglie in difficoltà dopo la tragica esplosione nell’area del porto di Beirut il 4 agosto dello scorso anno.

Buoni pasto e beni di prima necessità

Il Dipartimento di assistenza e soccorso - Diakonia, in collaborazione con i membri del Comitato ecumenico per il soccorso di Beirut, in rappresentanza delle Chiese di Beirut, ha distribuito buoni pasto e beni di prima necessità a 1625 famiglie. Il programma di aiuto in corso è stato implementato in collaborazione con diverse organizzazioni internazionali, tra le quali The Primate's World Relief and Development Fund (PWRDF), FIDA, Emergency Relief & Development Overseas (ERDO) e Norwegian Church Aid (NCA). Altri aiuti sono stati inviati nel Monte Libano, nel Libano meridionale, ad Akkar e nella Valle della Bekaa, per l’aggravarsi della crisi economica nel Paese e dell’epidemia di Covid-19. Per i più poveri e bisognosi il Mecc sta proseguendo la sua missione umanitaria con la fornitura di un lotto di 805 pacchi di cibo e buoni pasto. Il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente ha raggiunto queste persone, provate dall’emergenza sanitaria, grazie alla cooperazione di GM-UCC, Evangelical Lutheran Church in America (ELCA), Presbyterian Church USA (PCUSA) e Catholic Agency for Overseas Development (CAFOD).

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08 gennaio 2021, 11:36