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Vescovi in Tanzania (foto d'archivio) Vescovi in Tanzania (foto d'archivio) 

Tanzania: crescono le vocazioni, inaugurato un nuovo seminario

Questo è un giorno di gioia per la Chiesa in Tanzania: così il cardinale Pengo all'inaugurazione della nuova struttura ecclesiale. Il seminario va ad aggiungersi ad altri cinque già presenti nel Paese ma insufficienti per accogliere tutte le domande dei giovani che desiderano diventare sacerdoti

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

La Chiesa in Tanzania ha finalmente un nuovo seminario maggiore. Il Nazareth Major Seminary di Kahama, questo il suo nome, è stato inaugurato ufficialmente il 5 dicembre con una solenne Messa presieduta dal cardinale Polycarp Pengo, arcivescovo emerito Dar es-Salaam. È quanto si legge sul blog dell’Amecea, l’Associazione delle Conferenze episcopali dell’Africa Orientale. Il seminario, che ospita il corso di studi in filosofia e in futuro ne avrà anche quello in teologia, conta già 106 studenti iscritti al primo anno in filosofia e si prevede che tra tre anni si arriverà a un totale di 480 seminaristi.

Nel Paese, vocazioni in crescita costante 

Il progetto era da diverso tempo allo studio della Conferenza episcopale tanzaniana (Tec) per far fronte al boom di vocazioni sacerdotali nel Paese. Dall’ordinazione dei primi 4 sacerdoti autoctoni nel 1917, esse hanno infatti registrato una crescita costante con un’ulteriore impennata negli ultimi anni che ha portato a saturazione i cinque seminari maggiori esistenti: quello di Nostra Signora degli Angeli di Kibosho, quello di Sant’Agostino a Peramiho, il Seminario Maggiore di Sant’Antonio da Padova a Ntungamo, quello di San Paolo a Kipalapala e il Seminario Maggiore di San Carlo Lwanga a Segerea. Al punto che per l’anno accademico 2020-2021, 200 seminaristi rischiavano di non essere ammessi ai corsi. “Abbiamo aggiunto dormitori nei nostri seminari, ne abbiamo inviati alcuni ai seminari di congregazioni religiose - ha ricordato durante la cerimonia inaugurale padre Joseph Mlola, presidente del Consiglio nazionale dei seminari maggiori tanzaniani -, abbiamo aperto centri di formazione a Morogoro e alcune diocesi inviano i loro seminaristi all'estero. Ma questi sforzi non sono bastati”. Padre Mlola ha quindi ringraziato i vescovi, ma anche la diocesi di Kahama e i vari donatori che hanno finanziato il progetto.

Un giorno di gioia per la Chiesa locale

All’inaugurazione il cardinale Pengo ha elogiato tutti i vescovi per avere intrapreso questa ambiziosa iniziativa e ha parlato di “un giorno di gioia per la Chiesa in Tanzania” chiedendo a tutti, vescovi, sacerdoti e fedeli, di continuare a collaborare per lo sviluppo del nuovo seminario, nonostante le difficoltà e le sfide che questo comporterà. La sua apertura è, infatti, solo un primo passo: mancano ancora aule, un ufficio amministrativo e diverse infrastrutture che arriveranno con il tempo. Inoltre, è attesa la costruzione di un convento per le suore che presteranno il loro servizio nel seminario. Monsignor Rutechura, da parte sua, ha ringraziato i seminari maggiori del Paese, i vescovi e i cattolici che con il loro contributo hanno reso possibile l’avvio già da quest’anno dei corsi.

Attualmente in Tanzania si contano oltre 2mila sacerdoti autoctoni, che insieme ai missionari stranieri assistono circa 14 milioni di fedeli, pari a circa un terzo della popolazione, più del 40% cristiana e circa il 35% per cento musulmana.

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13 dicembre 2020, 08:00