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In California e nel Vermont violate leggi sull’obiezione di coscienza

“Costringere qualcuno a compiere, pagare o partecipare in altro modo ad un aborto contro le proprie convinzioni è una odiosa violazione dei diritti di coscienza”. La Chiesa statunitense tra cui il cardinale Timothy Dolan reagiscono agli ultimi fatti e all'azione legale mossa dalle istituzioni a tutela della salute dei cittadini

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

ll Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti (Hhs) ha deciso di procedere contro lo Stato della California e una struttura sanitaria del Vermont per avere violato le leggi sull’obiezione di coscienza in materia di aborto. Si tratta di un emendamento introdotto dal Congresso nel 1973 che esclude l’obbligo di fornire servizi abortivi o di sterilizzazione per potere accedere a fondi federali.

La vicenda

La University of Vermont Medical Center avrebbe costretto un’infermiera a partecipare a un’interruzione volontaria di gravidanza contro il suo credo religioso e le sue convinzioni morali.

Lo Stato della California avrebbe invece violato il Weldon Amendment che vieta alle agenzie federali, ai programmi e alle amministrazioni statali e locali che ricevono fondi pubblici di discriminare individui, strutture sanitarie, piani assicurativi e altri enti che rifiutano di fornire, pagare o coprire spese per aborti. Nello Stato di California diversi datori di lavoro, comprese le Chiese, non riescono a ottenere programmi di assistenza sanitaria per i propri dipendenti che non coprano l’aborto, in violazione dell’emendamento Weldon. Di qui l’azione legale mossa dall’Ufficio per i diritti civili (Ocr) dell’Hhs.

La reazione dei vescovi

Grande naturalmente la soddisfazione dai vescovi degli Stati Uniti che in una dichiarazione elogia “vivamente” l'iniziativa del dipartimento federale. “Queste leggi bipartisan riconoscono che costringere qualcuno a compiere, pagare o partecipare in altro modo ad un aborto contro le proprie convinzioni è una odiosa violazione dei diritti di coscienza”, si legge nella nota, firmata dal cardinale Timothy Dolan, presidente della Commissione per la libertà religiosa della Conferenza episcopale (Usccb) e da monsignor Joseph F. Naumann, presidente della Commissione episcopale per le attività Pro-vita. “Purtroppo le violazioni di queste leggi sono aumentate negli ultimi anni, quindi siamo profondamente grati all’Ocr per aver intrapreso queste azioni forti e giuste per far rispettare la legge”, continuano i vescovi, esprimendo l’auspicio che il Governo federale continui coerentemente su questa strada contro i trasgressori, perché, affermano, “il diritto alla libertà di coscienza non diminuisce con il cambiamento delle amministrazioni”.

Libertà religiosa e obiezione di coscienza

Il tema dell’obiezione di coscienza e della libertà religiosa è tornato al centro del dibattito politico negli Stati Uniti dopo l’introduzione dell’Affordable Care Act  - la riforma sanitaria della precedente Amministrazione Obama più conosciuta come Obamacare - oggetto di un annoso braccio di ferro tra l’Episcopato e il Governo, in particolare in riferimento all’obbligo, anche per le istituzioni religiose che non siano di culto, di coprire nei propri piani assicurativi dei loro dipendenti anche i servizi abortivi e contraccettivi, pena delle forti penali. Un tema sul quale l’Amministrazione Trump si è mostrata più sensibile.

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18 dicembre 2020, 12:57