Donna pakistana in preghiera Donna pakistana in preghiera  

Pakistan, governo impegnato contro le conversioni forzate

Inchieste e provvedimenti a tutela delle giovani donne e adolescenti appartenenti alle minoranze religiose in Pakistan, le promette la leadership politica. Grande la soddisfazione delle Chiese

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

Buone notizie sul fronte della lotta alle conversioni forzate all'Islam di giovani donne e adolescenti appartenenti alle minoranze religiose in Pakistan. Dopo il clamore suscitato dalla vicenda di Arzoo Masih, la tredicenne cristiana rapita e costretta a sposare un musulmano convertendosi all’Islam (caso che si è concluso a favore della ragazza), il Primo Ministro Imran Khan ha annunciato che il Governo condurrà un’inchiesta sul fenomeno.

La soddisfazione delle Chiese cristiane

“La legge e i diritti sono uguali per tutti. Non saranno tollerati matrimoni forzati, conversioni forzate di religione e rapimenti di ragazze minorenni di altre religioni. Il ministero per i diritti umani, in consultazione con altre parti interessate, sta studiando un sistema per eliminare la paura del matrimonio forzato tra i non musulmani", ha dichiarato lunedì Tahir Mehmood Ashrafi, rappresentante del Governo per l’armonia religiosa, intervenendo a una conferenza stampa congiunta presenziata da leader religiosi cattolici e protestanti. Una decisione - riporta l'agenzia Ucanews - salutata con favore dalle Chiese cristiane pakistane che da tempo premono perché la pratica dei matrimoni forzati di minorenni a scopo di conversione sia sanzionata penalmente.

“Esortiamo studiosi islamici e funzionari governativi a sedersi con noi attorno a un tavolo per valutare i casi di conversione religiosa dei minori. Molti non vengono denunciati a causa di pressioni sociali e del timore di ritorsioni da parte degli accusati. Le forze dell'ordine e le autorità giudiziarie facilitano tali crimini. Per questo il fenomeno è in aumento", ha dichiarato il vescovo anglicano Azad Marshall, presidente del Consiglio nazionale delle Chiese che in un tweet ha rilanciato l’appello al governo di Islamabad a presentare al più presto al Parlamento un disegno di legge contro le conversioni forzate, senza cedere alle pressioni di nessun partito contrario.

Una realtà difficile

I rapimenti e i matrimoni di minorenni appartenenti alle minoranze religiose con cittadini musulmani sono ormai una prassi corrente in Pakistan.  Secondo la ong pakistana Centre for Social Justice (Csj), tra il 2013 e il novembre 2020 i media hanno segnalato 162 conversioni sospette. Il numero più alto di casi (49) è stato segnalato nel 2019. Circa il 52% delle conversioni si è verificato nella provincia del Punjab e il 44% nel Sindh. Oltre il 54% delle vittime (ragazze e donne) apparteneva alla comunità indù, mentre il 44% erano cristiani. Più del 46% delle vittime erano minorenni, con quasi il 33% di età compresa tra gli 11 e i 15 anni.

Anche secondo Nasir Saeed, direttore del Centro di assistenza legale e risarcimenti (Claas) nel Regno Unito, l’aumento dei casi è da collegare alla complicità della polizia e della giustizia: “Le istituzioni che dovrebbero rispettare e applicare le leggi si prendono gioco delle vittime e la passività del governo incoraggia gli autori a continuare a commettere questi crimini atroci che non sono accettabili in un mondo civile” ha dichiarato in un comunicato stampa. "Il Pakistan ha ratificato la Convenzione sui diritti dell'infanzia ed è quindi responsabilità del governo adeguare la sua legislazione e punire chi commette tali crimini. Le minoranze si sentono insicure e sono preoccupate per il loro futuro in Pakistan", ha affermato il legale.

Il caso più recente, dopo quello di Arzoo, è quello che ha coinvolto Sheeza Maqsood, una ragazza cristiana di 16 anni di Bismillahpur (Faisalabad), che alla fine di novembre è riuscita a fuggire dai suoi rapitori dopo essere stata rapita, abusata e costretta a conversione forzata e al matrimonio con un musulmano. Ora è a casa con la famiglia che chiede giustizia, ma sta ricevendo minacce di morte dai rapitori.

 

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02 dicembre 2020, 12:41