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Pakistan, il dono dell'arcivescovo di Lahore per gli ex-detenuti

Per il reinserimento sociale di 41 persone scarcerate, monsignor Sebastian Shaw ha voluto offrire come regalo di Natale alcuni risciò e altri strumenti di lavoro

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

Passa attraverso l'attività lavorativa la riconquista della dignità umana e il reinserimento sociale per i detenuti. Ed è quanto hanno ricevuto in dono per Natale 41 ex-detenuti, 40 cristiani e un musulmano, dall’arcivescovo di Lahore, monsignor Sebastian Shaw. Il presule gli ha infatti donato risciò e altri strumenti per potere avviare un’attività.

I 40 cristiani erano stati arrestati nel 2015 a Youhanabad, un quartiere povero di Lahore abitato da 150mila cristiani,  in relazione al linciaggio di due musulmani ingiustamente accusati di essere coinvolti negli attentati del 15 marzo contro la chiesa di San Giovanni e una chiesa protestate. Due di loro sono morti in carcere, mentre gli altri 38 sono stati liberati, a condizione di pagare un risarcimento in denaro ai familiari.

Apprezzamento dal ministro per i diritti umani

“Il nostro obiettivo è di rendervi indipendenti dandovi mezzi per lavorare. È il nostro regalo di Natale. Chi ha chiesto un auto-risciò avrà altro aiuto. Vi daremo pieno sostegno”, ha detto il presule durante la consegna del dono svoltasi nella stessa chiesa di San Giovanni.

L’unico musulmano  del gruppo ha ringraziato monsignor Shaw per il gesto: “Dopo essere tornato a casa, ho preso un prestito di 200mila rupie per avviare un negozio di verdure. Gli aiuti natalizi mi hanno aiutato liberarmi di questo peso. Il vescovo mi ha aiutato come uno dei suoi. Questo gesto significa molto per me", ha detto all’agenzia Ucanews.

Presente alla cerimonia anche il Ministro per i diritti umani, le questioni delle minoranze e l’armonia interreligiosa del Punjab, Ejaz Alam Augustine, che ha espresso apprezzamento per l’opera svolta dalla Chiesa locale, ricordando l’impegno del Governo di Imran Khan per la liberazione dei cristiani ingiustamente incarcerati per blasfemia. La settimana scorsa l'Alta Corte di Lahore ha assolto un cristiano di Faisalabad, condannato per blasfemia, ribaltando la sentenza di primo grado che, nel 2010, lo aveva condannato all’ergastolo.

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22 dicembre 2020, 07:50