Cerca

Anzioni Anzioni  

Monsignor Boccardo: generosità e attenzione per anziani e malati

Alla Messa alla presenza di volontari e benefattori della Caritas diocesana, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia esorta in questo tempo di solitudine per il Covid-19 a dare il proprio contributo per aiutare i più bisognosi, anche con piccoli gesti

Isabella Piro- Città del Vaticano

“Un cuore generoso e attento” alle esigenze dei più vulnerabili della società, come gli anziani e gli ammalati: questo l’augurio rivolto dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, a tutti i volontari e benefattori della Caritas diocesana. Per loro, ieri, domenica 20 dicembre, il presule ha presieduto una Santa Messa nella chiesa parrocchiale di San Venanzo di Spoleto. Nel rispetto delle normative anti-Covid, alla celebrazione hanno preso parte solo alcuni rappresentanti dell’organismo caritativo, tutti opportunamente distanziati. “In questo tempo di pandemia sanitaria - ha detto il presule nella sua omelia - la nostra attenzione, accanto alle esigenze materiali delle persone per le quali il nostro aiuto non viene meno, deve concentrarsi sul sostegno morale”. Il coronavirus, infatti, ha ricordato Monsignor Boccardo, “genera tanta solitudine, interrompe relazioni e contatti, diffonde paura”. Di qui, l’appello ai cristiani a dare il proprio contributo per aiutare i più bisognosi: “Basta una telefonata di vicinanza, il pranzo di Natale o del primo dell’anno fatto recapitare a casa, l’invio di un panettone, di una stella di Natale, di un semplice biglietto di auguri – ha spiegato l’Arcivescovo - Con delicatezza accostatevi agli altri e dite loro che possiamo camminare insieme in questo tempo incerto”.

Una Caritas sempre più profetica

A monsignor Boccardo ha fatto eco, al termine della Messa, don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana che ha illustrato le linee programmatiche del suo mandato, iniziato da circa due mesi. “Siamo chiamati a ripensare l’azione della Caritas in modo nuovo e coraggioso – ha detto - Ci è chiesto di essere una Caritas sempre più profetica, capace di leggere e interpretare i segni dei tempi, in costante uscita sull’intero territorio diocesano. Noi siamo la carta d’identità della Chiesa, attraverso di noi il Signore arriva alle persone ultime”. “Servizio e amore nel nascondimento”: è questo lo spirito fondante dell’organismo caritativo, ha ricordato ancora don Rossi, invitando ciascuno ad essere sempre più consapevole del fatto che “siamo le mani invisibili e concrete del Signore.” In quest’ottica, il direttore diocesano ha incoraggiato gli operatori Caritas a “coinvolgere i giovani, sempre molto sensibili, al servizio del prossimo”, così da andare avanti “con coraggio e con uno sguardo nuovo”.

Le inizitive

Intanto, la Caritas di Spoleto ha già avviato alcuni nuovi servizi: ad esempio, l’iniziativa “Raccolta della solidarietà” con la quale si raduneranno gli alimenti che i fedeli vorranno condividere, a Natale, con i meno fortunati. E ancora: gli studenti dell’Istituto alberghiero “De Carolis” hanno donato muffin dolci per i poveri, mentre altri alunni dell’Istituto tecnico professionale “Spagna-Campani”, coordinati da una docente, si sono resi disponibili per ascoltare telefonicamente alcune persone anziane e sole segnalate dalla Caritas. Infine, già da qualche settimana, ogni sera alcuni volontari si recano alla stazione ferroviaria di Spoleto per portare un pasto caldo ai senza-tetto che vi passano la notte.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

22 dicembre 2020, 07:58