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Canada, appello vescovi del Quebec per la pace: L’ora è grave!

La dichiarazione è stata diffusa nell’ambito dell’annuale “Campagna del papavero bianco”, che a novembre invita a ricordare le migliaia di vittime civili delle guerre, con la speranza di prevenire quelle future

Isabella Piro - Città del Vaticano 

 Il Consiglio “Chiesa e società” dell’Assemblea dei vescovi cattolici del Quebec ha deciso di unire la sua voce, per il secondo anno consecutivo, a quella del collettivo “Échec à la guerre” che, ai primi di novembre, ha pubblicato una dichiarazione in favore della pace e della non militarizzazione dei conflitti. Intitolata “L’ora è grave”, come l’incipit del radiomessaggio di Pio XII diffuso il 24 agosto 1939, alla vigilia della seconda Guerra Mondiale, la dichiarazione è stata diffusa nell’ambito dell’annuale “Campagna del papavero bianco”, che nel mese di novembre invita a ricordare le migliaia di vittime civili delle guerre, con la speranza di prevenire quelle future. Quest’anno la Campagna ha per tema “L’urgenza del disarmo nucleare”. Aderendo dunque all’iniziativa, i vescovi ricordano quanto scritto da Papa Francesco nella sua Enciclica “Fratelli tutti”: “Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. (…) Rivolgiamo lo sguardo a tanti civili massacrati come “danni collaterali”. (…) Consideriamo la verità di queste vittime della violenza, guardiamo la realtà coi loro occhi e ascoltiamo i loro racconti col cuore aperto. Così potremo riconoscere l’abisso del male nel cuore della guerra e non ci turberà il fatto che ci trattino come ingenui perché abbiamo scelto la pace. (n. 261)

Indossare un papavero bianco per tutte le vittime dei conflitti

“La scelta della pace – aggiungono i vescovi – testimonia la fede in Gesù Cristo, volto della misericordia del Padre che riconosce la dignità intrinseca di ogni persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio”. Il Consiglio “Chiesa e società” sottolinea poi, che “il papavero bianco può essere indossato insieme al papavero rosso, così da ricordare le vittime sia civili che militari di tutti i conflitti armati”. Dal suo canto, esortando al disarmo nucleare, la dichiarazione del collettivo “Échec à la guerre” sottolinea che “le testate dei nove Stati dotati di armi nucleari nel mondo sono centinaia di volte più potenti delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki che hanno ucciso più di 200mila persone”.

Armi nucleari in aumento come i rifiuti tossici

E mentre molti Paesi, incluso il Canada, non hanno ancora adottato o attuato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, il pericolo per le popolazioni civili aumenta, perché “le basi militari e i siti di addestramento in tutto il mondo generano tonnellate di rifiuti tossici che contaminano il suolo e le acque sotterranee”. Non solo: “La minaccia di nuove e ancor più distruttive guerre sta crescendo - afferma la dichiarazione - e con essa il rischio di una deflagrazione nucleare”. Per questo, il collettivo invita ad “indossare il papavero bianco per ricordare i milioni di vittime civili delle guerre e per evitarne altri milioni”.

 

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28 novembre 2020, 12:59