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La cerimonia per il primo anniversario dalla tragedia La cerimonia per il primo anniversario dalla tragedia

La tragedia di Brumadinho: i vescovi brasiliani invocano trasparenza ed equità

Il 25 gennaio 2019, nello Stato brasiliano di Minas Gerais, cedeva un bacino di decantazione di una miniera di ferro. I morti furono oltre 270. L’allarme dei vescovi del Paese che chiedono il coinvolgimento della popolazione nel processo di risarcimento

Isabella Piro – Città del Vaticano

Fu una valanga di 13 milioni di metri cubi di scorie minerarie, anche tossiche, ad investire il villaggio di Córrego do Feijão con un bilancio di 272 vittime tra i minatori della società estrattiva “Vale” e i loro familiari. La colata di fango e detriti inquinò anche i corsi d’acqua circostanti, provocando gravissimi danni ambientali. Ne è seguito un processo del quale, martedì scorso, ha avuto luogo un’udienza per il raggiungimento di un accordo tra le parti sul risarcimento.

A rischio i diritti della popolazione

La Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb), attraverso la Commissione speciale per l’ecologia integrale e l’estrazione mineraria, ha presentato un documento ufficiale con richieste di garanzie di trasparenza ed equità, poiché l’assenza di una rappresentanza delle vittime all’udienza, per i vescovi, mette in discussione tutto il processo, viola “i diritti della popolazione”, spiega Monsignor Vicente de Paula Ferreira, membro della Commissione episcopale. La Cnbb lamenta anche “la segretezza” accordata dal Tribunale alla “proposta di accordo presentata dalla ‘Vale’”, quando invece “è necessaria una discussione aperta e chiara sui termini del negoziato”, affinché siano coinvolte davvero tutte le parti in causa e non ci sia il predominio di un soggetto a scapito degli altri. In particolare, i presuli chiedono che sia inclusa anche una rappresentanza delle comunità tradizionali, come i pescatori, gli abitanti delle rive dei fiumi, le popolazioni indigene e di origine africana, ignorare la loro partecipazione significa “negare la centralità delle vittime nel processo di risarcimento e, in ultima analisi, disattendere il carattere democratico nella tutela dell'interesse pubblico”.I presuli invocano, inoltre, una maggiore trasparenza sull’uso delle risorse da parte delle società estrattive, purché ciò non si trasformi in mera “propaganda” per “controllare l’opinione pubblica”, senza offrire informazioni veritiere. Per questo, la Cnbb propone di istituire una “Società di revisione indipendente” che valuti la correttezza dell’accordo di risarcimento.

La vicinanza del Papa

In un messaggio di solidarietà in occasione del primo anniversario dal disastro, il 25 gennaio il Papa aveva fatto pervenire ai familiari delle vittime e alla Chiesa locale un videomessaggio di vicinanza, solidarietà e dolore per la contaminazione dell'intero bacino del fiume, in cui chiedeva aiuto a Dio per  “riparare e proteggere  la nostra casa comune”.

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19 novembre 2020, 15:29