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Repubblica Ceca: laici e religiosi in prima linea contro la pandemia

E’ boom di volontari nel Paese colpito dal coronavirus. Ascoltato l’appello del cardinale Duka ad impegnarsi per gli altri

Roberta Barbi – Città del Vaticano

"Non abbiamo paura! La sfida che i cristiani affrontano nell'attuale pandemia è proclamare la speranza. Oggi, più che mai, noi, i discepoli di Cristo, dobbiamo essere i diffusori di luce nelle anime oscurate, gli annunciatori della Speranza che è più forte della morte. Vorrei quindi invitare tutti i credenti, clero e laici, uomini e donne, a offrire i loro servizi alla società come meglio possono, a ‘respirare’ insieme in questi giorni difficili ". Così scriveva a metà ottobre, il Primate della Repubblica Ceca e arcivescovo di Praga, cardinale Dominik Duka, nel suo invito a tutti i credenti a rimboccarsi le maniche e fare la propria parte nella crisi attuale. Ebbene, come riporta il sito della Conferenza episcopale ceca, l’appello del porporato non è rimasto inascoltato: a raccoglierlo per primo è stato lo stesso consigliere del cardinale Duka, monsignor Štěpán Rob, che ha scelto di trascorrere il suo residuo mese di ferie prestando servizio nell'ospedale regionale di Karlovy Vary. "Recentemente ero venuto a contatto con questa struttura e avevo visto con i miei occhi quanto avevano bisogno di qualcuno che li aiutasse. Tra i volontari ospedalieri anche padre Romuald Rob: "Lavoro come paramedico, in un turno di 8,5 o 12 ore. Svolgo lavori ausiliari per medici e infermieri", è la sua testimonianza.

Il servizio della Chiesa

Agli operatori sociali degli enti ecclesiastici che in questi giorni di crisi stanno mettendo a disposizione del prossimo il proprio tempo e le proprie risorse personali, va il grazie della Chiesa, espresso dal vicario generale dell’arcidiocesi di Praga, monsignor Jan Balík: "Sento un sincero desiderio di ringraziarti soprattutto ora per il vostro servizio, davvero straordinario e impegnativo  - ha detto - quando ho incontrato alcuni di voi negli ultimi mesi, ho visto che la prima metà di quest'anno vi è costata molta energia. Adesso siamo in una situazione simile e voi lavorate ancora una volta al servizio di altre persone, ammalati, anziani, famiglie”. Il presule estende i suoi ringraziamenti ad altri fedeli dell'arcidiocesi che stanno aiutando a combattere il coronavirus: "Anche i nostri teologi e novizi si impegnano in vari modi per aiutare i bisognosi. Ad esempio, aiutano nell'ospedale Alžbětinek di Praga. Anche i sacerdoti servono le persone, sono disponibili non solo per l'amministrazione dei Sacramenti, ma anche per le conversazioni spirituali che molti possono cercare in questo momento: molti hanno bisogno di conforto spirituale quando provano tristezza, paura, solitudine, disattenzione", ha aggiunto.

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30 ottobre 2020, 08:00