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Celebrazione del cardinale Filoni per l'Ordine equestre del Santo Sepolcro (foto d'archivio) Celebrazione del cardinale Filoni per l'Ordine equestre del Santo Sepolcro (foto d'archivio) 

Il cardinale Filoni: Maria è stata cooperatrice di una storia sacra in una terra speciale

Nella Basilica vaticana, stamattina, la Messa celebrata dal cardinale Fernando Filoni in occasione dell'annuale festa di Nostra Signora Regina della Palestina. A Maria, ha detto il porporato, chiediamo la materna protezione sulla Chiesa "perché continui ad essere fedele alla missione affidatale dal Figlio suo”

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

Con la Messa presieduta questa mattina dal cardinale Fernando Filoni per celebrare Nostra Signora Regina della Palestina, patrona dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, cavalieri e dame hanno rinnovato il duplice impegno di vita cristiana “e di uomini e donne - ha detto il cardinale - che hanno a cuore la Chiesa Madre di Gerusalemme e che intendono sostenerla con la preghiera, l’affetto e la generosità”. La festa di Nostra Signora della Palestina viene celebrata ogni anno il 25 ottobre, ma questa volta, a causa dell’emergenza coronavirus, il porporato, gran maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, ha voluto radunare i membri dell’Ordine attorno all’Altare della Cattedra di San Pietro. 

Una terra dove Dio ha manifestato il suo amore 

Facendo riferimento all’operato dell’Ordine del Santo Sepolcro, il cardinale Filoni nella sua omelia ha evidenziato che “l’amore per la Terra Santa si situa (…) nel contesto di quell’amore che Dio ebbe per l’umanità; un amore che ebbe piena manifestazione in una regione, in una terra concreta, geograficamente determinata, appunto la Palestina”, e che nella Palestina “Dio ha manifestato la pienezza del suo amore in Cristo”, “servendosi di umili eventi, di semplici persone che hanno accettato di collaborare in modo naturale.

Maria, cooperatrice di una storia sacra

Come naturale fu la cooperazione di una donna per le sue capacità generative. La donna ha un nome, Maria, ha una vita, una terra, un villaggio, una educazione, una fede; ha una famiglia di origine, pensa ad uno sposo”. Il porporato ha definito Maria “cooperatrice, con Giuseppe, di una storia sacra”. “Non c’è solo una terra sacra, c’è anche una storia che diviene sacra, perché Dio vi interviene, vi irrompe silenziosamente - ha spiegato - la vita di Maria sarà con Giuseppe una vita come tante, comune a tante famiglie, ma anche unica per la presenza di Gesù e per la missione redentiva che il Padre gli affidava”.

Dalla Palestina alla Chiesa e al mondo intero

Il porporato ha inoltre ricordato che in Palestina ebbe inizio anche la Chiesa, sicché, insieme alla nascita di Gesù, quella terra “vide, dunque, due eventi che sono all’inizio della storia della salvezza e della Chiesa”. Il titolo di “Regina della Palestina” riferito a Maria, ha precisato poi il cardinale Filoni, “trae origine dalla missione in sé con riferimento a Dio; un titolo che per estensione poi va al di là della Palestina e si estende alla Chiesa e al mondo”. Infine il porporato ha rivolto una preghiera alla Vergine: “A Lei, che si dona al mondo e alla Chiesa e con la Chiesa in modo sempre nuovo attraverso la storia e le culture, chiediamo il dono della pace per il mondo e in particolare per la Terra (…) chiediamo la sua materna protezione sulla Chiesa perché continui ad essere il “Corpo di Gesù” da Lei generato spiritualmente, fedele alla missione affidatale dal Figlio suo”.

Nel pomeriggio una conferenza di monsignor Pizzaballa

L’evento di questa mattina è stato trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Gran Magistero dell’Ordine, dove questo pomeriggio, alle 18, sarà possibile seguire una conferenza che sarà tenuta da monsignor Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, sul tema: “Terra Santa e Medio Oriente. Attualità e prospettive possibili”.

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21 ottobre 2020, 12:40