In chiesa nel rispetto delle misure anti-Covid In chiesa nel rispetto delle misure anti-Covid 

Covid-19: le precisazioni del Vicariato di Roma

In seguito al decreto del 13 ottobre riguardo le limitazioni per il coronavirus, la diocesi di Roma ribadisce alcune indicazioni come la sospensione dei pellegrinaggi e delle uscite

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

E’ l’Ufficio giuridico del Vicariato ad intervenire sulle nuove limitazioni decise dal governo per l’emergenza coronavirus e che toccano anche le attività istituzionali degli enti religiosi, a cominciare proprio dalle parrocchie, e ad altre iniziative che negli spazi ecclesiali trovano talvolta ospitalità. Ricordando l’obbligo delle mascherine, dell’igienizzazione delle mani, la sanificazione degli ambienti, il divieto di accesso a chi ha una temperatura al di sopra dei 37,5° e la presenza in casa al massimo di sei persone, si chiede di mettere in pratica questa ultima disposizione nelle canoniche e negli “analoghi spazi di monasteri e conventi”.

In vigore tutte le misure anti-Covid

Ribadendo tutte le indicazioni riguardanti l’accesso ai luoghi di culto, evitando assembramenti e la distanza, si ricorda che sono consentiti anche i festeggiamenti in seguito alle cerimonie religiose, purché con una partecipazione massima di 30 persone. Per quanto riguarda le attività pastorali – catechesi, oratorio, gruppi giovanili e così via -, si invita per quanto possibile ad avvalersi di modalità “a distanza”, eventualmente associate a ridotti incontri “in presenza”.

Sospesi i pellegrinaggi

Per le attività ludiche negli spazi ecclesiali, al chiuso o all’aperto, si rimanda alle disposizioni precedenti con l’obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti ma sono vietate le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale: calcetto, basket e così via. Sospese anche tutte le attività similari a quelle che hanno luogo nelle sale da ballo. “Si ritiene di sospendere pellegrinaggi e uscite di gruppi ecclesiali di qualsivoglia natura e ampiezza”: scrive il Vicariato, per lo svolgimento delle feste patronali ci si limiti alle celebrazioni liturgiche e “ad altri eventi che sia possibile organizzare in forma esclusivamente statica”. In corso di approfondimento la possibilità di attività svolte da soggetti terzi all’interno di spazi ecclesiali, si sta verificando se sia possibile “ricomprendere nell’apertura riservata alle associazioni dilettantistiche la pratica degli sport di contatto effettuata con le tipiche modalità oratoriali”. 

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16 ottobre 2020, 13:51