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Regno Unito, record di aborti. I vescovi: più sostegno alle madri

Immediate le reazioni e le sollecitazioni dei presuli del Regno Unito di fronte ai dati sull'interruzione di gravidanza nel Paese. 109.836 aborti per i residenti inglesi e gallesi nei primi sei mesi dell’anno con un aumento di oltre quattromila unità rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il 2019

Roberta Barbi - Città del Vaticano 

“Profonda tristezza e rimpianto”: questi i sentimenti espressi dai vescovi della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles attraverso il loro sito, riguardo al numero record di aborti registrati nel Regno Unito.

Secondo i dati pubblicati nel giugno scorso dal Dipartimento per la salute e l'assistenza sociale, sono stati eseguiti 109.836 aborti per i residenti inglesi e gallesi nei primi sei mesi dell’anno, che hanno compreso il periodo del lockdown - dal 1° gennaio al 30 giugno 2020 - con un aumento di oltre quattromila unità rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il 2019.

“È estremamente deludente che così tante madri abbiano sentito di non poter continuare le loro gravidanze, e non vediamo l'ora che le donne ricevano il vero sostegno di cui hanno bisogno per avere figli, indipendentemente dalle loro circostanze", hanno dichiarato i vescovi.

Il dato è il più alto di sempre riscontrato nel Regno Unito, dove l’aborto è legale fin dal 1967: secondo l’istituto Iona, che promuove il ruolo della famiglia nella società e ha definito la rilevazione “scioccante”, significa che ogni tre bambini nati, uno viene abortito.

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18 settembre 2020, 13:22