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Polonia. Il pellegrinaggio di sposi e famiglie a Jasna Góra

“Il più grande tesoro di una nazione è la famiglia”: questo il tema del 36.mo Pellegrinaggio nazionale (26-27settembre) presso il Santuario mariano della Madonna Nera. Alla Messa conclusiva, il rinnovo delle promesse matrimoniali e la benedizione delle famiglie

Isabella Piro - Città del Vaticano

Il motto dell'edizione 2020 del Pellegrinaggio nazionale degli sposi e delle famiglie  che si conclude domenica 27 settembre riprende l'insegnamento del Servo di Dio, cardinale Stefan Wyszyński: “Il più grande tesoro di una nazione è la famiglia”. 

L'icona e il Santuario

Il Santuario mariano sorge sui pendii di Jasna Gòra, la “montagna luminosa”, che circonda la città di Czestochowa. Antica di secoli, l'immagine miracolosa è custodita lì e porta sul suo volto "i segni della violenza", a rappresentare le nostre fragilità e sofferenze. Da sempre, monarchi, papi e persone comuni si rivolgono alla Vergine che con la sua mano indica Gesù dal quale Lei ci conduce. 

“A Cana come qui a Jasna Góra, Maria ci offre la sua vicinanza, e ci aiuta a scoprire ciò che manca alla pienezza della vita. Quale Madre di famiglia, ci vuole custodire insieme, tutti insieme. (Papa Francesco - Częstochowa, 28 luglio 2016)”

Il rinnovo dei voti e l'affidamento a Maria

Il Pellegrinaggio – informa una nota della Conferenza episcopale polacca (Kep) che ha preso il via sabato sera con una Messa e la Via Crucis prosegue questa domenica, alle 11.00, con la celebrazione eucaristica presieduta da Monsignor Romuald Kamiński, vescovo di Varsavia. Nel corso della Messa, ci sarà il rinnovo dei voti matrimoniali e l'affidamento delle famiglie a Maria, Regina della Polonia. Il pellegrinaggio sarà accompagnato anche dalla visita ad una mostra sulla famiglia, la maternità, la paternità e l'educazione dei figli.

Legami e modelli costruttivi

Da ricordare che già nel mese di agosto, la Kep aveva diffuso un messaggio in cui ribadiva l’importanza della famiglia, soprattutto in questi tempi di pandemia da coronavirus. “La famiglia dovrebbe essere sostenuta dalla scuola nel plasmare la personalità matura dei bambini – scrivevano i vescovi polacchi - la priorità degli insegnanti e degli educatori responsabili, infatti, è quella di educare i giovani sulla base dei valori cristiani”. Ciò che conta, dunque – spiegava il messaggio – “non è la mera trasmissione della conoscenza, ma la creazione di legami positivi e la dimostrazione di modelli costruttivi” per la società.

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27 settembre 2020, 08:00