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Ghana: senzatetto Ghana: senzatetto 

In Ghana disastrose alluvioni nel Nord-Est del Paese

Morti, senzatetto, distruzione. La parte nordorientale del Ghana è stato duramente colpito dal violente alluvioni.. La Chiesa locale chiede che venga risolto l'annoso problema della diga di Bagrè, in Burkina Faso, che attenuerebbe le conseguenze dei ricorrenti disastri naturali

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

Da diverse settimane le alluvioni stanno battendo il nord-est del Ghana. Il disastro naturale ha sinora causato 7 morti e più di 19mila sfollati, tra i quali quasi 6mila bambini, 2.653 case danneggiate e a quasi 4.500 ettari di raccolti distrutti. Un bilancio pesante delle alluvioni che ha messo in ginocchio le Regioni dell’Upper East e del North East, travolte dalle piogge torrenziali e da una nuova esondazione della diga di Bagre, nel vicino Burkina Faso. La fuoriuscita di acqua è iniziata lo scorso 10 agosto ed è l’ultima di una serie. Da quasi vent’anni, infatti, l’area finisce regolarmente sott’acqua a causa delle esondazioni dalla diga, causando vittime e ingenti danni materiali.

La Chiesa chiede interventi urgenti

La Chiesa ghanese si è subito attivata, attraverso la Caritas, per portare aiuti alle popolazioni locali e in particolare a quelle della diocesi di Navrongo-Bolgatanga, che copre gli 8 distretti amministativi più colpiti. L’organizzazione caritativa dei vescovi ha già consegnato derrate alimentari e altro materiale per un valore complessivo di 13mila dollari, ai quali ha aggiunto un assegno di 1.900 dollari per acquistare altro cibo. La somma – riporta l’agenzia Aciafrica - è stata consegnata in una breve cerimonia il 28 settembre scorso dal coordinatore nazionale della Caritas Ghana, Zan Akologo, all'ordinario locale, monsignor Alfred Agyenta, che ha confermato la gravità della situazione: “La piena entità del disastro umanitario non è ancora emersa, perché ci sono ancora le possibili conseguenze dell’inquinamento delle acque causato dalle alluvioni”, ha affermato il presule, che ha evidenziato anche l’impatto delle alluvioni sui futuri raccolti e ha chiesto altri aiuti per le popolazioni colpite.

La 'Laudato sì' ci insegni il corretto rapporto con il Creato

A questo appello si è unito Zan Akologo, ricordando l’esortazione di Papa Francesco a non sentirsi mai sopraffatti da una emergenza umanitaria, ma a rispondere invece con solidarietà fraterna. Il responsabile della Caritas ha colto l’occasione anche per richiamare l’attenzione sulla necessità di risolvere a monte il problema delle alluvioni causate dalla diga di Bagre, ricordando con le parole dell’Enciclica "Laudato si’ "che “il grido della terra è anche il grido dei poveri”. E un impegno a trovare una soluzione duratura a questo problema cronico è venuto dal Vice-Presidente del Ghana,  Mahamudu Bawumia, che lo scorso 10 settembre ha visitato le aree colpite.

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30 settembre 2020, 21:28