Sotto il Monte Giovanni XXIII Sotto il Monte Giovanni XXIII  

Covid: al santuario di Sotto il Monte la messa per gli alpini deceduti

La celebrazione oggi alle 18:00, nel Giardino della Pace di Sotto il Monte in ricordo degli alpini che hanno perso la vita a causa del coronavirus. “Un momento di preghiera, ma anche di abbraccio della comunità, ancora ferita”

Paola Simonetti – Città del Vaticano

C’è voglia di riunirsi, di tornare alla normalità, ma la ferita resta purtroppo ancora aperta. Il ricordo di coloro le cui vite sono state stroncate dalla pandemia, nel bergamasco, è così nitido che voltare pagina è faticoso. Il raccoglimento della preghiera che si svolge oggi alle 18, nel santuario di Sotto il Monte Giovanni XXIII, si rivela come un balsamo per lenire i segni di una intera comunità, che nel profondo sente fortissimo il desiderio di colmare lo strappo che l'isolamento forzato ha aggravato nel lutto. Ne è convinto monsignor Claudio Dolcini, rettore del santuario, che sottolinea come il ricordo di quei 350 alpini, che il Covid-19 si è portato via nei mesi scorsi, "sia cruciale per mantenere viva la memoria dell’opera di uomini attivi nella solidarietà, nel sostegno alla collettività, ma anche – ha ricordato don Claudio – per dare dignità alla storia di un territorio".

Ascolta l'intervista a Claudio Dolcini

Una commemorazione nel segno di San Giovanni XXIII

In questo luogo raccolto, ma aperto al cielo e alle colline, saprà forse riecheggiare ancora più forte l'eredità di accoglienza, abbraccio e dolcezza di un papa come Giovanni XXIII, che qui nacque. Per questo è stato scelto per la celebrazione dei loro colleghi dall’Associazione Nazionale Alpini, una richiesta accolta nell'immediato dal rettore del santuario di Sotto il Monte. Per l’occasione verranno esposte due reliquie: una del Santo Papa Giovanni XXIII, protettore delle forze armate, e l’altra dell’Alpino beato Don Carlo Gnocchi, portata per l’occasione dalla parrocchia di Marne di Filago grazie all’interessamento del parroco don Adriano Bravi. Saranno presenti, oltre ad alcune autorità istituzionali bergamasche, i 278 Gruppi bergamaschi e i familiari degli alpini deceduti. Dopo la preghiera dell’Alpino risuoneranno simbolicamente, dalla torre campanaria di San Giovanni, trentatré colpi di campana per ricordarli tutti. Trentatré come l’inno degli alpini, chiamato anche ‘Valore alpino’.

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12 settembre 2020, 09:47