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Migliaia i migranti venezuelani bloccati al confine con la Colombia

Costretti a rientrare nel loro Paese a causa della pandemia ma bloccati sulla linea di frontiera anche per via della quarantena, sono tantissimi i migranti venezuelani che versano in precarie condizioni. A fine luglio, grazie all’aiuto del Papa, sono state distribuite due tonnellate e mezzo di cibo. Tuttavia, la situazione rimane grave. Il vescovo di Cúcuta: "innalzare una preghiera all'Onnipotente, perché custodisca e protegga queste famiglie

Anna Poce - Città del Vaticano

Grazie all’aiuto di Papa Francesco, lunedì 24 agosto la diocesi di Cúcuta, sempre attenta al fenomeno migratorio sul confine tra Colombia e Venezuela, è riuscita a consegnare due tonnellate e mezzo di cibo da distribuire ai migranti venezuelani con la collaborazione della polizia nazionale.

Le condizioni dei migranti venezuelani 

Purtroppo, sono migliaia i migranti venezuelani che, in seguito alla diffusione della pandemia di coronavirus, si sono trovati costretti a tornare nel loro Paese di origine e obbligati ad aspettare al confine, in rifugi di fortuna, senza cibo e senza riparo.

“Nonostante la difficile situazione economica vissuta oggi, anche nella nostra diocesi, non smetteremo di esercitare la carità verso i nostri fratelli migranti , perché è l'amore di Cristo che ci esorta”

In questa drammatica situazione, il vescovo della diocesi di Cúcuta, monsignor Victor Manuel Ochoa Cadavid, ha chiesto a tutti gli abitanti di questa zona di frontiera di innalzare una preghiera all'Onnipotente, perché custodisca e protegga queste famiglie, e perché illumini i governanti in modo che riescano a trovare una risposta adeguata alle necessità dei migranti venezuelani. "Nonostante la difficile situazione economica vissuta oggi, anche nella nostra diocesi, non smetteremo di esercitare la carità verso i nostri fratelli migranti - ha concluso il vescovo - perché è l'amore di Cristo che ci esorta”.

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26 agosto 2020, 16:05