Monsignor Miguel Cabrejos Monsignor Miguel Cabrejos  

Festa nazionale in Perù. Monsignor Cabrejos: avere a cuore il bene comune

L' arcivescovo di Trujillo e presidente della Conferenza Episcopale del Perù, ha celebrato la Messa e il Te Deum in occasione del 199.mo anniversario dell'Indipendenza nazionale: nelle sue parole l'attenzione al momento di crisi sanitaria, economica e politica che il Paese sta vivendo

Dalla Cattedrale di Trujillo monsignor Miguel Cabrejos Vidarte, arcivescovo della città e presidente della Conferenza Episcopale peruviana, ha celebrato la Messa e il Te Deum in occasione del 199.mo anniversario dell'Indipendenza del Perù, sottolineando – si legge sulla pagina web dell’Episcopato – l’eccezionalità della festa nazionale di quest’anno, che si è svolta nel bel mezzo di una complessa crisi sanitaria, all’inizio di un nuovo processo elettorale e ad un anno dalle celebrazioni del bicentenario del Paese.   

Al governo: far fronte alla pandemia

Il 28 luglio, la commemorazione dei 199 anni dell’Indipendenza della nazione, ha trovato tutti “immersi in una crisi sanitaria complessa che sta causando un dolore molto forte in molte famiglie" ha affermato il presule. Per questo motivo, egli ha esortato il governo a concentrare tutte le sue forze sulle cure necessarie “affinché meno persone siano colpite dalla malattia" e a "prendere misure affinché l'economia del Paese non si fermi e l’impatto sia minore, soprattutto pensando alle famiglie più povere".

Questa festa nazionale, ha evidenziato l’arcivescovo di Trujillo, segna anche l’inizio dell’anno elettorale. “L'anno prossimo - ha spiegato -  celebreremo la festa nazionale con un nuovo governo. È necessario quindi assumersi responsabilità e impegni affinché, date le circostanze attuali, il processo elettorale si svolga nel modo più equo e trasparente possibile. Il futuro del Paese dipenderà dalla decisione presa da milioni di peruviani”.

L’auspicio di monsignor Cabrejos è dunque quello che “la classe politica sia all'altezza della situazione e possa contribuire con idee e programmi a sviluppare il Paese e a far uscire milioni di persone dalla povertà”.

Riflettere sulle sfide del Paese

Poiché, inoltre, la festa nazionale di quest’anno rappresenta il preludio alle celebrazioni del bicentenario del Perù, "sarà di grande importanza – ha affermato il presule - che quest'anno si promuova un intenso dibattito nazionale sul Paese che vogliamo vedere di fronte a un nuovo secolo di vita come Stato sovrano".

"È un buon momento – ha aggiunto - per riflettere su ciò che abbiamo realizzato e su quali siano le grandi sfide che ci attendono", per le quali egli ha raccomandato di praticare, seguendo il pensiero di Papa Francesco, la diaconia sociale, cioè il servizio agli altri.

"Per egoismo – ha continuato - siamo abituati a passare accanto ai sofferenti e a voltar loro le spalle, eppure Gesù ci chiede di servire gli altri come il Buon Samaritano, di cui non conosciamo il nome, un uomo anonimo che si prende cura del ferito che era sul ciglio della strada". Bisogna dunque convertirci alla diaconia sociale, capire che dobbiamo servire gli altri e che non siamo soli al mondo.

Monsignor Cabrejos ha chiesto, infine, il dono del discernimento, tra il bene e il male. “Il Signore - ha concluso -  conceda questo dono alle nostre autorità e a ciascuno di noi per lavorare per il Perù, per i più bisognosi, soprattutto in questa crisi sanitaria, sociale ed economica”.

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29 luglio 2020, 11:00