Monsignor Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese Monsignor Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese 

Francia. I vescovi: chiediamo solo la libertà di vivere la nostra fede e i nostri valori

Si è conclusa la Plenaria dei vescovi francesi. Tanti i temi affrontati tra cui il rapporto della Chiesa con lo Stato nel periodo del coronavirus, quindi il razzismo e la questione degli abusi. Nel discorso conclusivo il presidente, monsignor de Moulins-Beaufort: esortiamo i cristiani a farsi segni di speranza all'interno della società

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

La questione dei rapporti Stato-Chiesa in Francia, tornata d’attualità con l’emergenza coronavirus, l’impatto del confinamento sulla vita di fede in Francia, la pedofilia nella Chiesa, la piaga del razzismo nella società francese. Sono stati questi i temi al centro discorso con cui il presidente dei vescovi francesi, monsignor Éric de Moulins-Beaufort, ha concluso mercoledì scorso i lavori dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale, iniziata l’8 giugno. La sessione si è svolta in video-conferenza a causa dell’emergenza sanitaria.

La questione della riapertura dei luoghi di culto 

In primo piano nel suo intervento la questione della laicità dello Stato e della libertà religiosa, riemersa con le recenti tensioni tra episcopato e governo per la riapertura dei luoghi di culto alle celebrazioni pubbliche nella Fase 2 della pandemia. Contenzioso che si è poi risolto con l’intervento del Consiglio di Stato che ha permesso la ripresa delle Messe aperte ai fedeli il 23 maggio. Monsignor de Moulins-Beaufort ha voluto ribadire, a questo proposito, che la Chiesa “non pretende di sfuggire alle leggi dello Stato” e “non rivendica privilegi”, ma solo “la libertà di vivere l’amore di Dio e l’amore del prossimo, di servire tutti gli esseri umani, qualunque sia la loro condizione sociale, di scegliere la castità o la fedeltà coniugale, di preferire la povertà alla ricchezza, di sforzarsi di trasformare l’esercizio dell’autorità in servizio agli altri”.

La creatività di sacerdoti e fedeli

L'arcivescovo di Reims Beaufort ha proseguito quindi con una lunga riflessione sul periodo di confinamento che ha impedito ai fedeli di accedere ai Sacramenti e di partecipare alle Messe. Ha espresso, tra l’altro, l’apprezzamento dei vescovi per la creatività di cui hanno dato prova tanti sacerdoti e fedeli per consentire a tutti di assistere alle celebrazioni a casa. A nome dell’episcopato, ha inoltre ringraziato ancora una volta gli operatori sanitari e le tante donne e uomini che si sono prodigati in questi mesi per garantire i servizi essenziali.

Il problema degli abusi nella Chiesa

Un altro tema affrontato nel discorso è stato quello degli abusi sessuali nella Chiesa, che è stato al centro dei lavori dell'assemblea e sul quale i vescovi francesi continueranno a discutere alla prossima plenaria. In particolare, l’arcivescovo ha voluto ringraziare le vittime che hanno aiutato i vescovi a ricostruire la verità dei fatti e a fare giustizia accettando anche di accompagnare la Chiesa nel suo difficile “processo di rinnovamento”.

L'impegno dei cristiani contro il razzismo

Il presidente della Conferenza episcopale francese ha infine accennato alle manifestazioni in corso anche in Francia contro il razzismo nelle forze di polizia. “Nulla può giustificare pratiche ispirate al razzismo”, ha sottolineato, esortando i cristiani a farsi segni di “speranza” e a costruire la “comunione” contro i pregiudizi e la violenza.  

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12 giugno 2020, 12:10